TERRORISMO, emergenza profughi Afghanistan. I servizi segreti lanciano l’allarme sul possibile rischio terrorismo in Italia: «La situazione è imprevedibile»

Sulle possibili ripercussioni sulla sicurezza interna il ministro della Difesa Lorenzo Guerini riferirà il 31 agosto al Copasir. Rischi alla sicurezza derivano anche dai migranti che attraversano la frontiera orientale del Paese dopo aver percorso la «rotta balcanica». Le Forze dell'ordine e l’Intelligence monitorano i rifugiati giunti nel Paese

La caotica situazione nella quale versa l’Afghanistan a seguito del ritiro dei militari della missione internazionale e il ritorno al potere a Kabul dei talebani, ingenera forti preoccupazioni riguardo alle possibili ripercussioni sulla sicurezza interna italiana dovute all’arrivo dal martoriato Paese centroasiatico di masse di rifugiati, tra i quali potrebbero infiltrarsi dei terroristi jihadisti.

SITUAZIONE «IN EVOLUZIONE» MA «IMPREVEDIBILE»

I servizi segreti di Roma definiscono l’attuale situazione come «in evoluzione» e «imprevedibile» e rendono noto che l’allerta viene quindi mantenuta ai livelli più elevati.

In merito, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini riferirà il prossimo 31 agosto al Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica), convocato con urgenza alla luce dei recenti sviluppi.

Il titolare del dicastero di Via XX Settembre ha definito «possibile» l’eventualità che le drammatiche dinamiche in atto possano avere dei «riverberi anche su altre regioni», questo mentre il Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia,. Massimiliano Fedriga, ha sottolineato il «rischio altissimo di infiltrazioni tra i migranti che attraversano la porta balcanica».

Guerini ha poi approfittato dell’occasione per ribadire la sua opinione sul rafforzamento delle politiche di Difesa dell’Unione europea: «È necessario un salto di qualità sul tema della sicurezza – ha egli dichiarato -, un’analisi condivisa della minaccia, un’agenda politica comune, la costruzione di capacità militari e, se necessario, la volontà di impiegarle».

PROSEGUE IL MONITORAGGIO DEI RIFUGIATI GIUNTI IN ITALIA

Intanto prosegue il monitoraggio dei rifugiati giunti in Italia dall’Afghanistan, con le Forze dell’ordine e gli organismi di intelligence che effettuano (o, in alcuni casi, ri-effettuano) gli screening alle persone che hanno fatto  ingresso in territorio italiano dopo la loro fuga dai talebani, questo allo scopo di scongiurare la possibilità che tra i profughi si nascondano elementi affiliati a organizzazioni o gruppi terroristici di matrice islamista, persone che possano quindi costituire una minaccia per il Paese.

Come nel caso di quei fondamentalisti che, una volta stabilitisi in Occidente, potrebbero aggregare altri elementi della galassia del radicalismo islamista già presenti in Italia, elevando conseguentemente i rischi di una ripresa delle attività terroristiche.

Nei giorni scorsi il Copasir ha audito il ministro degli Affari esteri Luigi di Maio e i direttori di DIS e AISE, mantenendosi costantemente informato riguardo alle operazioni di evacuazione in corso e alle condizioni di sicurezza nell’aeroporto di Kabul sottoposto agli attacchi dei terroristi jihadisti.

Per quanto concerne il controllo dei flussi migratori in ingresso in Italia, va rilevato che è stata rafforzata la sorveglianza alle frontiere, soprattutto quella orientale.

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