AFGHANISTAN, terrorismo. Attentati suicidi all’aeroporto di Kabul: morti profughi in coda per identificazione e almeno dieci militari americani

Colpito da un attentato anche l'esterno dell’Hotel Baron, struttura situata a breve distanza dall'Abbey Gates che ospitava cittadini statunitensi. I talebani condannano l’azione criminale, mentre si sospetta che gli autori appartengano all’organizzazione jihadista Islamic State-K. I quattro caduti statunitensi complicano ora la posizione del presidente Joe Biden

Due esplosioni probabilmente innescate da attentatori suicidi hanno causato la morte di decine di persone (tra le quali almeno dieci militari statunitensi) e il ferimento di altrettante all’esterno dell’area perimetrale dell’aeroporto di Kabul, in Afghanistan. I talebani a Kabul chiedono alla popolazione di tornare nelle proprie case, mentre le autorità statunitensi, britanniche e a australiane esortano a non recarsi all’aeroporto, poiché – si afferma – un attentato potrebbe ripetersi a breve.

I nuovi padroni dell’Afghanistan «condannano categoricamente quanto accaduto all’aeroporto di Kabul», lo fanno attraverso una nota diffusa dal loro portavoce, Zabihullah Mujahid, che ha riferito di «un bilancio di almeno cinquantadue feriti», aggiungendo che «non è ancora chiaro il numero dei morti»; egli ha inoltre dichiarato di non avere ancora informazioni in ordine ai possibili responsabili dell’attentato, che tuttavia fonti statunitensi e britanniche attribuiscono a Islamic State.

«È altamente probabile che l’attentato all’aeroporto di Kabul sia stato compiuto dall’ISIS-K» (Islamic State della provincia afghana del Khorasan, n.d.r.), questo ipotizzano fonti della Difesa britannica interpellate dall’emittente televisiva Sky News, ipotesi avvalorata anche dagli americani attraverso un tweet del portavoce del Pentagono John Kirby, che ha dichiarato: «Possiamo confermare  che l’esplosione all’Abbey Gate dell’aeroporto di Kabul è stato il risultato di un complesso attacco che ha colpito americani e civili», confermando anche «almeno un’altra esplosione presso l’Hotel Baron, a breve distanza dall’Abbey Gates».

A essere colpita dalle esplosioni è stata la folla che si era accalcata nel canale che separa la strada dall’ingresso dell’aeroporto, il cosiddetto «Dirty River», luogo dove le persone si erano incolonnate nella speranza di poter accedere all’interno dello scalo per farsi indentificare e quindi imbarcarsi come rifugiati su qualche velivolo in decollo.

Fuori uso la rete Internet sugli smartphone in tutto il territorio della capitale afghana.

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