CULTURA, libri. “All’Orizzonte”, in libreria l’attesa opera di Lois Lowry nata dalla sua diretta esperienza, da bambina, durante la guerra

La scrittrice due volte vincitrice della medaglia Newbery rappresenta in versi gli orrori di Pearl Harbor e di Hiroshima. Un libro pensato per essere una testimonianza per i giovani, che tuttavia è in grado di emozionare e sorprendere anche gli adulti, poiché la Lowry racconta gli ultimi attimi di vita delle vittime due tremendi bombardamenti un istante prima dell'esplosione: militari, civili, uomini, donne e bambini, gente comuni fotografata a partire dai dettagli e dai legami che hanno lasciato prima di morire

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Si tratta di un libro originato dall’esperienza diretta dell’autrice, che da bambina negli anni della guerra ha vissuto prima a Pearl Harbor e poi in Giappone, un omaggio alle storie delle vittime che unisce due popoli a partire dalle loro più grandi sofferenze.

All’Orizzonte inaugura la nuova collana per ragazzi e ragazze di 21lettere. Lois Lowry ha scritto più di quaranta testi per i giovani e dai suoi romanzi è tratto il film d’animazione Netflix “The Willoughbys”, mentre dal ciclo The Giver è tratto l’omonimo film, interpretato dall’attrice Meryl Streep. La scrittrice ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali il Boston Globe-Horn Book Award, il Dorothy Canfield Fisher Award, la California Young Reader’s Medal e il Mark Twain Award, oltre a due medaglie John Newbery.

All’Orizzonte

All’Orizzonte è una raccolta di storie in versi che unisce due popoli attraverso il racconto delle più forti sofferenze che li hanno colpiti. Una testimonianza in prima persona e senza filtri per le giovani generazioni sugli orrori di Pearl Harbor e Hiroshima e sulla capacità dell’umanità di rialzarsi di fronte a tutto. Un’opera nata per essere un’eredità della memoria da lasciare i ragazzi, che però è allo stesso tempo un forte messaggio diretto agli adulti.

Con la forza delle parole, l’autrice unisce le vittime di due delle peggiori tragedie del Novecento, raccontandone le storie personali attraverso piccoli ma preziosi dettagli che possono rievocarne il dolore Ella restituisce loro umanità e individualità.

La storia affonda le radici nelle vicende personali della Lowry, che da bambina, nell’estate del 1941 si trovava assieme alla sua famiglia a Honolulu per seguire il padre medico nell’US Army. Dalla spiaggia vide l’attacco giapponese alla baia di Pearl Harbor, nel quale persero la vita più di duemila soldati americani.

Il rapporto di due civiltà con la memoria

In seguito, recatasi nel Giappone sconfitto in guerra proprio poco dopo lo scoppio della bomba atomica a Hiroshima, si trovò a fare i conti con un popolo che la guardava con sospetto, ma che fu anche capace di gesti di ingenua gentilezza.

Sulla sua strada ebbe modo di vedere le ferite inferte ai due popoli, che in seguito avrebbe restituito nelle forme della viva testimonianza in un’opera letteraria in cui parallelismi e richiami vengono evidenziati volutamente. Si tratta del rapporto di due civiltà con la memoria, con la vergogna di essere vincitori che a volte è più forte dell’umiliazione di essere vinti, e con le somiglianze che risultano notevolmente superiori alle differenze. Lo racconta dal suo punto di vista di bambina, per la quale giapponesi e americani non furono poi così diversi.

Le poesie della Lowry si alternano con passaggi più intimi e personali nei quali si raccontano pezzi della sua vita. Il libro si compone di tre parti, dedicate alle vite dell’equipaggio della USS Arizona, a quelle degli abitanti di Hiroshima, e infine a quella dell’autrice.

Le poesie della Lowry incontrano le bombe che «hanno iniziato e finito una guerra» solo in maniera incidentale. Al centro del racconto c’è la vita dei protagonisti un attimo prima dell’esplosione. C’è la lettera di natale scritta da un soldato il giorno prima dell’attacco a Pearl Harbor, c’è il bambino di quattro anni sepolto con il suo triciclo rosso dopo Hiroshima, c’è il musicista imbarcato sull’Arizona per mandare soldi alla famiglia e ci sono le studentesse giapponesi che per dovere verso la patria guidano i tram. Infine due orologi, uno americano l’altro giapponese: fermi alla stessa ora.

La potenza di questo libro è evidente. Insegna a non classificare tra vincitori e vinti ma ad avere uno sguardo critico e lucido sul mondo sulle sue atrocità ma anche sulla sua capacità di rialzarsi dopo sofferenze imparando dalla memoria. Esso si conclude con un messaggio di speranza: siamo più simili di quanto pensiamo e il modo in cui curiamo le nostre cicatrici ne è la dimostrazione.

Lois Lowry

Lois Lowry è autrice di più trenta libri per ragazzi ed è due volte vincitrice della Newbery Medal con i romanzi A summer to day e Number the star.

Dalla sua opera The Willoughbys è ispirata l’omonima serie Tv prodotta da Netflix e da The Giver è tratto il film con Meryl Streep e Jeff Bridge nominato ai People Choice Award. Ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti, tra cui il Boston Globe-Horn Book Award, il Dorothy Canfield Fisher Award, la California Young Reader’s Medal e il Mark Twain Award.

Ella è nata nel 1937  a Honolulu, nelle isole Hawaii, quindi ha frequentato la scuola media a Tokyo, in Giappone.

Ha iniziato a scrivere professionalmente solo dopo i trent’anni. Il suo hobby è la fotografia; le sue foto abbelliscono le copertine di Number The Star, The Giver e Gathering Blue.

Vive tra il Maine e la Florida, ha quattro figli e due nipoti.

titolo: All’Orizzonte

autrice: Lois Lowry

traduzione: Dylan Rocknroll

pagine: 80

editore: 21lettere

prezzo: 11 euro

ISBN: 9788831441094

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