IRAQ, Vaticano. Il prossimo viaggio del papa nel Paese arabo includerà una tappa in Kurdistan

La soddisfazione espressa da Masrour Barzani, primo ministro della Regione Autonoma del Kurdistan iracheno: «Spero di poterlo rivedere di persona»

A seguito dell’annuncio del prossimo viaggio del pontefice in Iraq, Masrour Barzani, primo ministro della Regione Autonoma del Kurdistan iracheno, ha espresso in un tweet la sua gioia per la decisione del papa visitare anche la regione del Kurdistan. «Durante la mia visita in Vaticano a febbraio – ha egli dichiarato -, ho parlato al papa del Kurdistan e dei nostri valori di pace e tolleranza. Spero lo possa vedere di persona».

Barzani era stato ricevuto da Francesco il 19 febbraio scorso, prima dell’udienza generale che ebbe luogo nell’Aula Paolo VI, il leader kurdo scrisse su twitter che i temi dell’incontro erano stati «la riduzione della minaccia del terrorismo, le preoccupazioni regionali e globali e la fiducia nel dialogo tra fedi diverse al fine di promuovere la tolleranza».

Il giorno precedente vi era stato un incontro con il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, il secondo dopo quello che c’era stato in Iraq in occasione della visita del porporato nel natale del 2018, quando Parolin ringraziò Barzani per aver gestito la crisi del 2014 e avere accolto tanti cristiani.

In Vaticano, lo scorso 18 febbraio Barzani aggiornò il segretario di Stato riguardo al supporto fornito dal Governo del Kurdistan al processo di implementazione della coesistenza religiosa nella regione, considerato il fatto che il Kurdistan era divenuto un rifugio per diverse minoranze.

Secondo quanto riferì un comunicato ufficiale curdo, Barzani illustrò al cardinale anche la sua agenda amministrativa per la regione da lui governata, che includeva gli sforzi profusi allo scopo di fornire un migliore tenore di vita alle persone, l’economia e incrementare il livello di sicurezza e di stabilità.

Da parte sua, il segretario di Stato Parolin confermò il sostegno del Vaticano alla Regione del Kurdistan in generale e in vista di un rafforzamento degli incontri – e, sempre secondo il comunicato emesso dal Governo curdo -, lodando la lotta dei peshmerga contro l’allora Islamic State per proteggere le minoranze a rischio, nonché lo sforzo profuso dalla Regione del Kurdistan per essere un modello di coesistenza religiosa.

In precedenza, il 25 gennaio, per la seconda volta il pontefice aveva incontrato anche il presidente iracheno Barham Salih, e l colloquio si era concentrato in particolare sul tema del contributo dei cristiani alla costruzione della nazione.

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