ENERGIA, ambiente. Amici della Terra: «Ignorare il ruolo del gas naturale frena la transizione energetica»

Il 15 ottobre presentazione del primo studio italiano sulle emissioni di metano della filiera del gas naturale con proposte per la loro riduzione realizzato dagli Amici della Terra

Giovedì 15 ottobre gli Amici della Terra presenteranno il primo studio italiano sulle emissioni di metano della filiera del gas naturale con proposte di intervento per la loro riduzione, essenziale per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione.

Qui il programma aggiornato e le informazioni per seguire l’evento online: https://rb.gy/pm9uks

Si tratta del primo documento in Italia che offre un quadro dell’argomento, con l’analisi dei dati del “sistema metano” e delle sue emissioni, evidenziandone il peso nel contesto più generale dei gas climalteranti. Obiettivo dello studio i possibili interventi regolatori e di mercato per ridurre le emissioni nell’ambito delle politiche energetico-climatiche dell’Ue, tenendo anche conto che più della metà del gas consumato viene importato da paesi extra Unione europea.

I risultati dallo studio saranno oggetto di un confronto con le associazioni della filiera del gas naturale in Italia, invitate a intervenire durante l’evento, e verranno proposti dagli Amici della Terra come contributo italiano alla Methane Strategy europea, all’esame del Consiglio Europeo in questi giorni.

Il metano in Italia è la prima fonte di energia utilizzata e copre il 37% dei consumi di energia. Già nella presentazione dei risultati preliminari dello studio, lo scorso luglio, era emerso come la gran parte delle emissioni dell’intera filiera in Italia provengono da trasporto e distribuzione, da qui l’importanza di limitare le fughe, che l’associazione sostiene da tempo nell’ambito della propria campagna sull’efficienza energetica #primalefficienza.

Monica Tommasi, presidente degli Amici della Terra, ha al riguardo dichiarato: «La politica dello struzzo sulla realtà del processo di transizione energetica, a partire dal ruolo del gas naturale nei prossimi decenni allontana gli obiettivi di decarbonizzazione. Il mainstream dell’ambientalismo ideologico e catastrofistico, a cui sono subalterne molte forze politiche, demonizza il ruolo del gas naturale nella transizione, preferisce chiudere le cosiddette “trivelle” italiane e aumentare le importazioni di gas naturale da altre aree del mondo con un aumento delle emissioni di gas climalteranti. E necessario invece confrontarsi con la realtà, con responsabilità e senza scorciatoie demagogiche».

Il coinvolgimento dei Paesi dai quali l’Europa, maggiore consumatore mondiale, importa il gas naturale è indispensabile per non vanificare l’impegno di imprese e cittadini europei. Gli Amici della Terra stanno elaborando proposte realistiche anche su quest’aspetto, con l’impegno di diffonderle alle istituzioni nazionali ed europee e partecipare a livello ascendente e discendente all’elaborazione delle future normative.

Sulle discussioni ed elaborazioni della Commissione e del Consiglio Europeo non si ha notizia della posizione e della partecipazione dell’Italia, nonostante la rilevanza della filiera industriale nazionale del gas naturale. L’Italia importa il 90% di quanto consuma.

L’associazione Amici della Terra è seriamente preoccupata per la “disattenzione” del Governo su questo tema, mentre le previsioni delle principali istituzioni, come l’Agenzia internazionale dell’Energia di Parigi, assegnano un ruolo non sostituibile al gas naturale nella transizione energetica e per gli obiettivi di decarbonizzazione al 2050.

L’evento del 15 ottobre, che si terrà online e sarà aperto al pubblico via streaming, è inserito nella cornice del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da Asvis vedrà la partecipazione delle principali associazioni del settore e gli attori istituzionali italiani di riferimento.

I documenti della presentazione dei risultati preliminari dello scorso luglio sono disponibili al link: https://rb.gy/jufauf

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