VATICANO, coronavirus. Dure parole del pontefice: «Prima le persone, poiché è possibile un genocidio virale»

Bergoglio, che questa mattina ha ricevuto i Presidente del Consiglio Conte, ha voluto mettere in guarda dai possibili funesti effetti della pandemia in atto. In precedenza era stato anche il cardinale Comastri a denunciare gli squilibri dell’economia di questo mondo, affermando che «gli Stati spendono per le armi e non per i ventilatori polmonari»

Nella stessa giornata nella quale in Vaticano ha ricevuto in udienza il Presidente del Consiglio dei ministri italiano Giuseppe Conte, in un messaggio il pontefice ha avuto parole dure nei confronti di non pochi decisori politici, mettendoli in guardia dal possibile «genocidio virale» provocato dalla pandemia da Covid-19 in atto.

L’incontro con Conte. L’udienza del capo del Governo della Repubblica italiana ha avuto luogo in forma privata questa mattina, un incontro che segue quello con il sindaco della capitale Virginia Raggi avvenuto alcuni giorni fa.

Seppure la Sala stampa della Santa Sede non abbia fornito particolari sui contenuti dei colloqui, Bergoglio e Conte avranno certamente affrontato il problema della grave pandemia in atto, un’emergenza che oltre Tevere viene seguita con estrema attenzione.

Al riguardo va ricordato che il pontefice è sia il vescovo di Roma che il primate d’Italia, e i rapporti con l’attuale capo del Governo viene resa più facile dalla formazione di area cattolica di quest’ultimo.

L’ultima volta che i due si erano incontrati, seppure brevemente, era stato in occasione delle esequie del cardinale Achille Silvestrini, gigante della diplomazia vaticana scomparso un anno fa, poco prima che l’avvocato e docente universitario venisse posto a capo del suo secondo esecutivo.

Le dure parole del papa. Il pontefice ha inoltre inteso sensibilizzare e mettere in guardia i governi dal possibile «genocidio virale» provocato dal coronavirus. In una propria missiva indirizzata a Roberto Andrés Gallardo, magistrato argentino che attualmente presiede il Comitato panamericano dei giudici per i diritti sociali, egli ha fatto presente con vigore che «se i governi preferiranno tutelare l’economia piuttosto che difendere le loro popolazioni, sarà questo l’epilogo della pandemia».

A diffondere la notizia è l’agenzia di stampa pubblica argentina Télam. Francesco è rimasto impressionato dalla morte di numerosi medici, infermieri e volontari, persone che rischiano la vita per guarire e difendere le persone dal contagio.

Nell’epistola scritta a mano, egli ha sottolineato che: «Alcuni governi hanno adottato misure esemplari con priorità ben marcate per difendere la popolazione. I governi che affrontano la crisi in questo modo mostrano la priorità delle loro decisioni: prima le persone. E questo è importante perché sappiamo tutti che difendere le persone è un disastro economico, sarebbe triste se fosse stato scelto il contrario, il che avrebbe portato alla morte di molte persone, qualcosa come un genocidio virale”.

Il Papa ha infine concluso con un funesto ma purtroppo scontato presagio alle conseguenze che già si profilano: «Fame, soprattutto per le persone senza lavoro permanente, violenza, comparsa di usurai, criminali sociali disumanizzati che sono la vera piaga del futuro».

La chiara denuncia di Comastri. Medesimi principi alla base dell’intervento del cardinale Angelo Comastri – arciprete della basilica papale di San Pietro in Vaticano e Vicario generale di Sua Santità per lo Stato della Città del Vaticano -, che nella giornata di ieri, nel corso della celebrazione della messa domenicale (trasmessa in diretta streaming dall’altare della cattedra di San Pietro), nella sua prolusione al rito ha esortato l’umanità a una profonda riflessione: «Mentre l’epidemia si diffonde nel mondo, crescono le lacrime, ma cresce anche la generosità. Sia sempre cosi. Però si impone un esame di coscienza, perché gli Stati spendono cifre enormi per le armi e per i divertimenti, pagando compensi astronomici a calciatori e personaggi famosi e poi mancano i soldi per acquistare apparecchi per la ventilazione polmonari?»

Il prelato di Santa romana Chiesa si è espresso nel senso di una chiara denuncia: «Qui c’è qualcosa che non va – ha poi egli aggiunto -, dobbiamo riconoscere che ci siamo allontanati dai comandamenti di dio, che sono la segnaletica giusta per capire cosa è più importante nella vita».

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