LIBRI, romanzi. Le dame del Faubourg, di Jean Diwo

Una comunità che, grazie alla protezione delle varie badesse, vere dame del sobborgo parigino di Faubourg Saint-Antoine, promuoverà la nascita di un movimento creativo del legno e l’affermazione del mobile francese elevato a opera d’arte. Ed è proprio la storia di una famiglia di falegnami mobilieri che ispira il racconto di Jean Diwo, ambientato nella Francia di Luigi XI

Dopo Obabakoak di Bernardo Atxaga, Il diavolo in Blu di Walter Mosley, 21lettere porta in Italia un altro grande classico. Le Dame del Faubourg di Jean Diwo, famoso in Italia per Ai tempi in cui la Gioconda parlava. È il primo libro di una trilogia. Pubblicato in Francia nel 1984, Le Dame del Faubourg è diventato in breve tempo un best seller, superando il milione di copie vendute. Per la prima volta viene tradotto in italiano.

Le dame del Faubourg è ambientato nel Faubourg Saint-Antoine, uno dei più antichi e importanti sobborghi di Parigi, dove Jean Diwo è nato e ha vissuto per lunga parte della sua vita. Un’arteria parigina nata intorno al XII secolo e caratterizzata dalla presenza di falegnami, mobilieri, ebanisti e artisti del legno radunati attorno all’Abbazia di Saint Antoine. Una comunità che, grazie alla protezione delle varie Badesse, le vere Dame del Faubourg, promuoverà la nascita di un movimento creativo del legno e l’affermazione del mobile francese elevato a opera d’arte. Ed è proprio la storia di una famiglia di falegnami mobilieri che ispira il racconto di Jean Diwo.

NELLA PARIGI DI LUIGI XI

Col fagotto in spalla e il bastone da apprendista falegname, Jean Cottion arriva a Parigi in una giornata di sole, è il 1471 e Luigi XI siede sul regno di Francia. Qui la sua vita si intreccia con quella del maestro Pierre Thirion, noto mobiliere del Faubourg, e con quella della Badessa Jean IV, madre superiora dell’Abbazia. Da questo incontro, come un intarsio sul legno, il racconto si snoda nei secoli nel vivace Faubourg Saint-Antoine, nel quale l’autore ci introduce alla vita di diverse generazioni di artisti e artigiani parigini dando vita ad un’avvincente saga familiare.

Grazie all’accurato lavoro di ricerca e ricostruzione dell’autore, scopriamo scene di vita quotidiana della Francia rinascimentale, l’organizzazione gerarchica dei sobborghi di Parigi, l’ascesa di una comunità di artigiani che daranno lustro all’arte francese, ma anche l’influenza e i rapporti fra politica e clero, le tensioni e le difficoltà del popolo, le simpatie e le antipatie fra nobili, le discriminazioni, le credenze, i luoghi comuni, le usanze, l’alimentazione perfino.

Il lettore scopre la grande storia della Francia attraverso la più piccola, ma non meno significativa, storia della famiglia Cottion-Thirion, gli ebanisti del Faubourg Saint-Antoine.

UN SUSSEGUIRSI DI EPOCHE

Le epoche si susseguono, così come i re e le mode. Dalla prima volta che Jean Cottion entra a Parigi nel 1471 il libro si chiude con la presa della Bastiglia, avvenimento nel quale – ancora una volta – il Faubourg Saint Antoine svolgerà un ruolo importante. Nel corso delle pagine incontriamo re, nobili e intellettuali, da Luigi XI a Luigi XIV, ma anche Caterina De Medici, Colbert e Voltaire; alti prelati come papa Urbano VIII e il cardinale di Toureno; grandi artisti come Gianbologna, Vasari e Pinturicchio o ebanisti come André-Charles Boulle e Jean-Francois Oeben; ma anche borghesi, militari, imprenditori, rivoluzionari e tanti altri.

Andando a fondo nella lettura si scopre che questo è soprattutto un libro che celebra grandi donne. È grazie alle loro scelte e alle loro azioni che gran parte della trama prende vita. Agli snodi fondamentali di questa grande storia l’autore insegna che sono state le donne a prendere in mano la situazione. Dominatrici o seguaci, sottomesse o liberate è a loro che Jean Diwo affida il compito di trainare la storia.

INTRECCIO DI ROMANZO E REALTÀ

In Le Dame del Faubourg, romanzo e realtà si intrecciano in maniera fluida ma nitida. Lungo il rinascimento, le guerre d’Italia, le pandemie, le persecuzioni religiose, fino alla prima scintilla della Rivoluzione. Un libro che si legge tutto d’un fiato, grazie alla scrittura vivace e allo stile diretto dell’autore. Un grande romanzo storico, dettagliato e avvincente, che raccoglie la tradizione francese di Dumas e Victor Hugo. In tutte le pagine sembra di vivere con questi personaggi e di respirare la loro contagiosa gioia di vivere. Manca solo l’odore del legno e della colla.

«Per lui il legno era come l’aria, il fuoco o l’acqua: un elemento vitale, un materiale carico di magia che la mano dell’artigiano rianimava, restituendo a quelle assi secche la libertà degli alberi nella luce del mattino. Jean Cottion, come chiunque facesse il suo mestiere, amava davvero il legno, la cui struttura carnale lo emozionava».

JEAN DIWO

Jean Diwo nasce a Parigi, nel Faubourg Saint-Antoine il 27 dicembre del 1914. Studia letteratura moderna alla Sorbona. Durante gli anni dell’università inizia a lavorare come giornalista al Paris-Soir per pagarsi gli studi. E’ diventato uno dei principali reporter di Paris Match. Nel 1960 fonda la rivista Télé 7 Jours2 di cui sarà direttore fino al 1981. Inizia a scrivere in vecchiaia, dopo la morte della moglie.

Nel 1982 pubblica il suo primo libro Chez Lipp ispirato dalla storia di una fabbrica di birra. Il libro diventa in breve tempo un best-seller e vince il prestigioso Prix Roland de Jouvenel assegnato dall’Académie française. Nel 1985 pubblica il primo libro della trilogia Les dames du Fauburg che vende più di un milione di copie. In Italia ha pubblicato Ai tempi in cui la gioconda parlava. Muore nel 2011 a novantasei anni.

Autore: Jean Diwo,

titolo: Le dame del Faubourg;

editore: 21lettere;

uscita: 4 novembre 2021

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