START UP, nomadismo digitale. Un’azienda operativa al 100% da remoto: la storia di Faccin International Consulting

Lo «smart working» è ormai una realtà consolidata per molte aziende, tuttavia, l’avventura di un’agenzia nomade, cioè priva di sede fisica e diffusa per il mondo, è stata avviata in tempi nei quali ancora poche realtà in Italia erano propense al lavoro o alle consulenze «da remoto»

Lo «smart working» ormai è una realtà sempre più consolidata per molte aziende ma l’avventura di un’agenzia nomade, senza sede fisica e diffusa in giro per il mondo, è stata avviata dai fratelli Faccin in tempi in cui ancora poche realtà italiane erano propense al lavoro o alle consulenze «da remoto», nel 2018.

La storia è iniziata con un primo grande cambiamento di vita di Fabio Faccin che nel 2016 diventa freelance e si specializza nel digital marketing e nelle campagne di advertising online per aziende e professionisti. La sua vita inizia a vertere tra Malta e Valencia e presto, grazie a un aumento del lavoro, cerca presto nuovi collaboratori insieme al fratello  Luca, tutti sempre orientati allo spirito del nomadismo digitale.

Nasce così la Faccin International Consulting, una realtà di consulenza e formazione nel campo del digital marketing, oggi tra i maggiori riferimenti per le campagne di advertising online a pagamento su Google, YouTube, Facebook, Instagram e LinkedIn, chiamate anche “Pay Per Click”.

Parte del successo è dovuta a un’estrema specializzazione operativa; non si tratta infatti della classica agenzia che segue a 360 gradi ogni ambito del digital marketing ma di consulenti che intervengono nello specifico per “aggiustare il tiro” di campagne pubblicitarie già avviate dai clienti o dalle agenzie stesse che necessitano di costruire o rivedere campagne adv affinché siano più performanti.

Essere nomadi come caratteristica primaria. «In questi primi anni di attività raramente abbiamo incontrato fisicamente un cliente – dichiara Luca Faccin co-Founder dell’agenzia, specializzato in project management -, l’accelerazione del processo di digitalizzazione avvenuta negli ultimi anni consente di lavorare 100% da remoto senza dover rinunciare a ottimi risultati e fitte collaborazioni con i clienti, anzi. Il tempo risparmiato sugli spostamenti o sulle classiche riunioni d’ufficio lo investiamo nei progetti che seguiamo e nella nostra formazione personale».

Oggi l’agenzia è composta da otto collaboratori e tutti lavorano completamente da remoto distribuiti in angoli diversi del mondo. Da Fabio, oggi operativo tra Valencia e Malta ma che ha visitato gran parte dell’Europa negli ultimi quattro anni, non smettendo di lavorare, ad Alessia che si sposta continuamente a bordo del suo camper fino a Sebastiano che si trova in Messico.

«Anche con fusi orari diversi troviamo il modo di avere delle sovrapposizioni di orario per gestire al meglio il lavoro dell’agenzia la cui crescita continua a essere costante», spiega Faccin.

«Attorno al concetto di nomadi digitali si è creata in questi anni una sorta di idealizzazione: si pensa spesso che chi lavora da remoto, magari da un luogo che non rispecchia l’immaginario più comune di ufficio, sia meno dedito al proprio lavoro ma non è così; l’esperienza di questi anni ci ha insegnato che per ottenere risultati concreti e costruire un’azienda solida è necessario impegnarsi duramente. A volte siamo operativi al di fuori degli orari tradizionali o durante i giorni di festa e lo facciamo perché sappiamo che un problema da risolvere non aspetta un giorno feriale e va gestito subito. È capitato più d’una volta di lavorare il giorno di Natale o  di Capodanno per far performare al meglio le campagne digital. Occorre senso di responsabilità, dedizione e tanta formazione, solo così puoi crescere in questo settore e farti apprezzare dai clienti», prosegue Luca.

La scelta del nomadismo digitale permette una flessibilità operativa apprezzata dai clienti, che si sentono seguiti costantemente senza stop dovuti a chiusure o giorni festivi.

Questo approccio al lavoro ha consentito un fatturato in costante crescita, con una media del 130% da cinque anni a oggi.

«Ognuno può lavorare da dove desidera, ci troviamo al massimo una o due volte l’anno per gli auguri di Natale o prima delle vacanze estive», conclude Fabio.

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