INTELLIGENCE, Humint. Il fattore umano quale fonte d’informazioni

L’informazione è alla base della sopravvivenza degli esseri viventi; il loro secondo bisogno primario è la sicurezza, ma per conseguirla diviene dunque necessario conoscere le intenzioni dell’avversario. La Human Intelligence è uno degli strumenti per farlo. Nel convegno organizzato da Polikós Astéras è stato affrontato questo argomento

Molti ricorderanno “Human Factor”, celebre film girato a cavallo tra il 1978 e il 1979 dal regista Otto Preminger. Fu il suo ultimo film, un’opera tratta dall’omonimo romanzo di Graham Greene e sceneggiata assieme a Tom Stoppard.

Narrava la storia di una spia britannica messasi al servizio dell’Unione sovietica per amore di una donna. Il protagonista, apparentemente irreprensibile esponente della middle class inglese, innamoratosi di una attivista anti-apartheid di colore nel Sudafrica di Botha, temendone l’esposizione alle rappresaglie della polizia di Pretoria, grazie all’aiuto fornitogli dal Kgb, la fece espatriare e in seguito la sposò in Gran Bretagna. Con lei e il figliolo di lei, avuto da un altro uomo, visse anni felici nella verde campagna attorno a Londra, fino a quando il caso fece emergere tutta la vicenda.

Scoperto, sempre aiutato dagli agenti della Lubianka, dovette fuggire a Mosca, dove comprese immediatamente che non avrebbe mai più rivisto né sua moglie, né l’adorato figliuolo di lei e, ovviamente, neppure la verde Inghilterra.

Nello scorrere della narrazione Preminger marcò la lucida riflessione sulla solitudine e sulla morte, sulle ossessioni e sul peso che può avere il proprio passato per una persona.

O, meglio sarebbe dire, per una doppia persona, stressata, per quanto dotata di forte autocontrollo, dalle due o più dimensioni nelle quali la sua condizione ne costringe l’esistenza.

Ebbene, di Human Factor, il fattore umano, si è trattato in un convegno organizzato dall’associazione per la promozione sociale Polikós Astéras sabato 15 febbraio a Roma. “Human Intelligence. Il fattore umano come fonte d’informazioni”, questo il titolo dato all’incontro.

La Humint, acronimo di Human  Intelligence, è quell’attività consistente nella raccolta di informazioni per mezzo di contatti interpersonali dove, appunto, svolge un ruolo fondamentale il cosiddetto «fattore umano».

Essa – al pari delle altre componenti quali quella tecnica (Imint, Comint, Sigint, eccetera) e quella basata sull’analisi delle “fonti aperte” (Osint) –  costituisce una delle fasi iniziali del ciclo di intelligence, quello della “raccolta”, propedeutico a quelli successivi del processamento delle informazioni e della loro distribuzione.

Alla discussione, moderata da Emilio Gallassi, hanno preso parte il dottor Marco Cannavicci (già psichiatra presso la Direzione Generale della Sanità Militare dello Stato Maggiore Difesa, nonché istruttore e formatore del personale Humint del Ministero della Difesa presso il Centro di Formazione Intelligence), Antonio Del Greco (già dirigente generale della Polizia di Stato e attuale direttore operativo della Italpol).

L’Intelligence viene comunemente definita come quella delle scienze strategiche che studia le intenzioni del nemico, dell’avversario, dell’altra persona con cui si è costretti a interagire e confrontarsi.

Un termine di derivazione anglosassone che trae tuttavia la sua origine dalla cultura latina, dalla definizione della capacità di intus legere, cioè della capacità di comprendere ciò che si “nasconde tra le righe”, di prevedere i significati di realtà e di situazioni non ancora evidenti, l’estensione di report riguardo a possibili scenari in atto o futuri.

I modi per acquisire le informazioni sull’avversario sono molteplici: se nell’antichità le fonti potevano essere solo umane, oggi sono disponibili efficaci e sofisticati ausili tecnologici, come i satelliti, gli apparati per le intercettazioni delle radiofrequenze e delle emissioni radioattive (come il Masint), gli algoritmi mining che scavano a fondo nella semantica offerta dalle fonti aperte. E questo solo per citarne alcune.

Ma le evoluzioni degli scenari mondiali di crisi e di conflitto, la loro multipolarità e asimmetria, unite alla forte connotazione antropologica, culturale e religiosa, ripropongono con forza la fondamentale, indispensabile, funzione della componente umana dell’intelligence.

Partendo dal concetto di informazioni indissolubilmente legate alla sopravvivenza degli esseri viventi – e per gli umani, che le hanno trasmesse ed elaborate grazie alla comunicazione, strumento di dominio del circostante -, il soddisfacimento del bisogno di sicurezza passa attraverso logiche lineari, razionali (come il processo algoritmico), e processi non lineari, come quelli elaborati dalla mente umana, che a volte non risultano comprensibili da una macchina proprio perché non si contraddistinguono per la logica. È il fattore umano, oggetto della discussione del convegno di Polikós Astéras.

Ma l’incontro romano, anche grazie alla sua disamina degli approcci agli interrogatori, è stato anche una occasione per ripercorrere celebri casi di cronaca nera attraverso le testimonianze dell’ex capo della Squadra mobile di Milano e di Roma.

Come quando Pietro De Negri, meglio noto come «er canaro della Magliana», venne indotto a confessare il suo efferato crimine perpetrato poche ore prima, l’omicidio di Giancarlo Ricci, prepotente pugile dilettante che lo angariava da tempo.

Di seguito è possibile ascoltare l’audio integrale della conferenza del 15 febbraio 2020

A222 – INTELLIGENCE, HUMINT: IL FATTORE UMANO QUALE FONTE DI INFORMAZIONE. Convegno organizzato dall’associazione per la promozione sociale Polikós Astéras, che ha avuto luogo presso la Sala Margana, in piazza Margana a Roma, sabato 15 febbraio 2020.
Hanno partecipato MARCO CANNAVICCI (già psichiatra presso la Direzione Generale della Sanità Militare dello Stato Maggiore Difesa, nonché istruttore e formatore del personale Humint del Ministero della Difesa presso il Centro di Formazione Intelligence), e ANTONIO DEL GRECO (già dirigente generale della Polizia di Stato e attuale direttore operativo della Italpol); ha moderato la discussione EMILIO GALLASSI (membro dell’associazione per la promozione sociale Polikós Astéras).
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