Gerusalemme, 13 maggio 2025 –  Il suo è un evidente messaggio inviato anche e principalmente ai suoi alleati nella coalizione di governo, l’estrema destra e gli ultrareligiosi, reso pubblico nel mentre i negoziatori dello Stato ebraico si accingono a raggiungere Doha, in Qatar, nel tentativo di rassicurare[…]

MEDIO ORIENTE, questione palestinese. Futuro di Gaza: approcci divergenti al vertice della Lega Araba al Cairo

Nell’analisi di Pinchas Inbari, che viene pubblicata di seguito, si riferisce come il summit della Lega Araba che ha avuto luogo al Cairo è stato incentrato sulla ricostruzione della striscia di Gaza e sul rifiuto dell'iniziativa «migratoria» concepita dal presidente americano Donald Trump quale soluzione ai problemi in quel Territorio. Tuttavia, ciò che ha reso particolarmente degno di nota questo vertice è stato il fatto che per la prima volta gli Stati arabi hanno tentato di formulare una soluzione alla questione palestinese che non si allineasse alle posizioni dell'OLP, cercando di proporre ai palestinesi una soluzione alternativa. Ad avviso di un altro attento osservatore della realtà mediorientale, il professor Ely Karmon (senior research presso l’International Institute for Counter-Terrorism -ICT, oltreché docente presso la Reichman University di Herzliya), il documento uscito dal summit di ieri al Cairo «è pessimo per Israele, poiché in esso si parla dello Stato di Palestina come se questo concretamente già esistesse, riferendosi invece allo Stato ebraico menzionandolo col termine “entità israeliana”. Inoltre, i rappresentanti dei Paesi membri della Lega Araba si sono ripetutamente soffermati sulla “implacabile aggressione israeliana” senza mai prendere in considerazione ciò che ha fatto Hamas. È un brutto segno. Al riguardo risulta interessante sottolineare come Mohammad bin Salman Al Sa'ud e Mohammed bin Zayed Al Nahyan, il primo saudita e il secondo emiratino, non abbiano partecipato al summit in Egitto»