VENEZUELA, elezioni contestate. Proteste di piazza anti Maduro: l’opposizione prepara nuove manifestazioni

La leader dell’opposizione Maria Corina Machado, dopo aver denunciato l’aggressione armata da parte di uomini dal volto coperto alla sede del proprio partito nella capitale Caracas, ha convocato una serie di manifestazioni di piazza in tutte le maggiori città del Paese sudamericano per protestare contro la controversa rielezione del presidente Nicolás Maduro, al potere dalla morte di Hugo Chávez. Alle manifestazioni  hanno confermato la loro partecipazione numerosi esponenti di rilievo dell’opposizione al governo bolivariano, come ad esempio il candidato alle elezioni che hanno avuto luogo il 28 luglio scorso, Edmundo González Urrutia. La situazione nel Paese latinoamericano va degenerando e la dura repressione del governo, che non accetta la messa in discussione dell’esito della consultazione elettorale presidenziale, ha portato alla morte di numerosi manifestanti oltreché di un militare. Intanto, nelle carceri bolivariane continuano a venire astretti membri del dissenso, ultimo in ordine di tempo è Roland Carreño, coordinatore nazionale del partito Voluntad Popular, arrestato a Caracas e segregato in un luogo attualmente sconosciuto. la notizia è stata resa nota dal Sindacato nazionale dei lavoratori della stampa (Sntp), in quanto Carreño è anche un giornalista. Egli era già stato arrestato in precedenza sulla base dell’accusa di essere un terrorista e cospiratore contro lo stato nel periodo dal 2020 al 2023. L’attivista politico dell’opposizione era poi stato scarcerato il 19 ottobre scorso La coalizione di opposizione Piattaforma unitaria democratica (Pud), che rinviene quale suo leader lo stesso Urrutia, ha chiesto che venga immediatamente reso noto il luogo nel quale il politico giornalista viene segregato e che questi venga rilasciato il prima possibile. Il mancato riconoscimento della rielezione di Maduro alla presidenza della Repubblica da parte di numerosi Stati americani, Stati Uniti inclusi, ha indotto Caracas a interrompere le relazioni diplomatiche con essi, accentuando così il proprio isolamento internazionale.

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