L’accordo intercorso tra il governo bolivariano presieduto da Nicolás Maduro e l’opposizione ha ricevuto la sua ufficializzazione quest’oggi a Città del Messico attraverso la firma dei capi delegazione delle due controparti, il governativo Jorge Rodriguez e l’esponente dell’opposizione (personalità ritenuta vicina a Juan Guaidò) Gerardo Blyde. Si tratta di un evento estremamente importante per il Paese sudamericano, una intesa raggiunta grazie al meticoloso lavoro politico-diplomatico posto in essere nelle ultime settimane attraverso una serie di incontri segreti e la mediazione interposta dalla Norvegia. Il dialogo in Messico è stato ripreso dopo quattordici mesi di chiusura, da quando Caracas aveva protestato per l’arresto di Alex Saab, inviato speciale venezuelano in seguito estradato negli Usa. Un risultato che è innegabilmente frutto anche delle recenti dinamiche internazionali, che ha infine portato il Dipartimento del tesoro degli Stati Uniti d’America a definire il processo di riappacificazione come «un passo nella giusta direzione», formalizzando contestualmente il rilascio di un’autorizzazione alla compagnia petrolifera Chevron per la parziale ripresa delle attività della sua joint venture in Venezuela con la compagnia statale di Caracas PDVSA.
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