Domani avrà luogo il terzo vertice intergovernativo italo-turco, l’ultimo si era tenuto a Roma nel maggio 2012. Della delegazione italiana faranno parte i ministri Di Maio (Esteri), Guerini (Difesa), Lamorgese (Interno), Giorgetti (Sviluppo economico) e Cingolani (Transizione ecologica). È prevista la firma di accordi e di protocolli d’intesa in diversi settori: dalla cooperazione in materia di affari esteri e difesa al sostegno alle micro, piccole e medie imprese, dallo sviluppo sostenibile al riconoscimento delle patenti di guida. In precedenza, Draghi aveva incontrato il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan a Roma il 30 ottobre dello scorso anno a margine del G20, quindi, al vertice NATO di Bruxelles il 24 marzo 2022. Ovviamente, il vertice rappresenta inoltre una importante occasione per coordinare gli sforzi sul conflitto in atto nell’Ucraina, oltreché sulla crisi libica. Infine, la questione dei migranti, con l’incremento degli irregolari salpati dalle coste turche. Oltre al non indifferente interscambio commerciale, la Turchia è importante per l’Italia anche dal punto di vista energetico, poiché il gasdotto Tanap (Trans-Anatolian Pipeline), che lo attraversa da est a ovest per poi collegarsi con la Tap, costituisce la terza condotta che approvvigiona di gas l’Italia dopo quelle dall’Algeria e dalla Russia, con volumi in aumento del +62,5 per cento.
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