TERRITORIO, città e aree verdi. Roma, Portonaccio: la vicenda dell’ex Snia

a cura del Comitato ParcoLagoExSnia – In queste ultime settimane dal Comune di Roma sono pervenuti segnali importanti verso riguardo alla creazione di un parco naturalistico e archeologico nell’area dell’ex Snia a Portonaccio. Ad avviso degli attivisti del Comitato ParcoLagoExSnia si tratta di «un passo avanti concreto per il diritto alla salute, al benessere e alla giustizia climatica per l’intera città». In una lotta ormai pluridecennale, il confronto con l’Amministrazione avviato a partire dal rilascio, nel 2022, di un titolo edilizio da parte dell’attuale Amministrazione per 280.000 metri cubi di nuovo cemento nell’area dell’ex fabbrica della viscosa a Largo Preneste, ha prodotto i seguenti effetti:

si apre un dialogo con la cittadinanza ed enti pubblici e di ricerca, per un uso pubblico dell’area, a garanzia del suo valore ambientale, paesaggistico, storico e sociale;

la Commissione Ambiente ha acquisito agli atti lo studio SIGEA (Società italiana di geologia ambientale) sulla qualità del suolo e l’ipotesi d’intervento per la sua messa in sicurezza;

il Consiglio Comunale ha approvato una mozione che impegna la Giunta ad avviare un tavolo con Regione e Demanio per riconoscere le acque pubbliche del lago e ampliare la tutela sull’intera area;

sono stati esclusi sia l’iniziale progetto di un polo logistico sia la proposta di un partenariato pubblico-privato per la realizzazione di servizi universitari. L’idea di una ricostruzione totale dei volumi originari della fabbrica per la messa a profitto degli interessi privati è stata del tutto respinta.

A fronte di questi risultati la Giunta Gualtieri presenta ora l’ipotesi dell’acquisto dell’area da parte di una SGR che investe in housing, con l’impegno di cedere al Comune tutte le parti crollate e la volontà di utilizzare gli edifici classificati come archeologia industriale per realizzare uno studentato e non meglio precisati servizi. Il portato della lotta cittadina e delle numerose mobilitazioni per assicurare a tutto un territorio, denso di popolazione ma povero di verde e spazi pubblici, un parco naturalistico-archeologico con al centro il suo lago naturale, sta nell’aver raggiunto oggi un’intesa per l’allargamento del verde pubblico, obiettivo non più sacrificabile.

Nell’ultima ipotesi prospettata dall’assessore Veloccia, sono stati finalmente recepiti alcuni punti fondamentali della nostra vertenza:

la drastica riduzione dei volumi autorizzati a favore del restauro dell’esistente;

un consistente ampliamento del parco, con una superficie totale destinata a verde di circa 13 ettari sui 14 complessivi dell’area;

l’uscita di scena di Pulcini, attuale proprietario che da oltre trent’anni cerca profitto dalla cementificazione di tutta l’area.

Permangono però ancora delle insidie alla realizzazione del bene comune:

la Giunta Gualtieri sceglie di non utilizzare lo strumento dell’esproprio e opta  per uno scambio con la società di investimento immobiliare con una parte dell’area che potrebbe rimanere privata;

l’ipotesi di completa ed esclusiva destinazione degli edifici attualmente integri a studentato, in un contesto di pesante antropizzazione e inquinamento.

Prossimi passi:

è arrivato il momento di stabilire definitivamente il futuro ecologico e pubblico dell’area; continueremo a rivendicare:

l’esproprio totale e definitivo dell’ex Snia;

la demanializzazione del Lago Bullicante e delle sue sponde;

la realizzazione di servizi pubblici essenziali per il territorio, necessari per aumentare la qualità della vita di chi lo abita;

la definizione di un progetto di recupero coerente, sostenibile e compatibile con la tutela del Monumento Naturale, la salvaguardia della biodiversità dell’ecosistema del Lago e il contrasto ai rischi climatici;

l’apertura di un tavolo permanente di co-progettazione tra istituzioni e territorio, nel quale elaborare l’evoluzione e lo sviluppo della vertenza.

Tutte questioni saranno oggetto di un prossimo incontro pubblico.

Condividi: