Il terremoto verificatosi questa mattina sarebbe l’effetto di un moto di stiramento dell’Appennino. Si tratta di un fenomeno non infrequente per il Mugello, regione nel cuore dell’Appennino tosco-emiliano, infatti si rinvengono dei disastrosi precedenti risalendo indietro negli anni, in particolare i due violenti eventi sismici del 13 giugno 1542 (magnitudo stimata 6.0) e del 29 giugno 1919 (magnitudo 6.4).
Ad avviso del sismologo Romano Camassi, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Bologna, il terremoto di oggi rinverrebbe le sue cause nello stiramento dell’Appennino. Lo sostiene Romano Camassi, sismologo della sezione di Bologna, che afferma si tratti di un meccanismo caratteristico di quest’area a cavallo tra la Toscana e l’Emilia Romagna. Finora sono state avvertite una cinquantina di scosse, la maggioranza delle quali al di sotto della magnitudo di 2.0, dunque – sempre secondo il sismologo – una sequenza relativamente tipica, ma che tuttavia non consente previsioni in merito alla durata al possibile ripetersi di eventi simili.
Nel frattempo, in mattinata, è stata riattivata la circolazione ferroviaria sulle linee dell’alta velocità Firenze-Bologna e Bologna-Ancona, in precedenza precauzionalmente sospesa. Si registrano in ogni caso ritardi e cancellazioni sulla rete quale conseguenza dell’effettuazione delle necessarie verifiche sulla stabilità dell’armamento e degli impianti. Interrotta la linea Pontassieve-Borgo San Lorenzo da Pontassieve e la Firenze-Faenza fino a Vaglia”. In un primo momento l’alta velocità era stata deviata sulla vecchia linea direttissima via Prato.