12 marzo 2025 – Emergono i cadaveri e le fosse comuni dopo le stragi perpetrate dagli uomini del nuovo governo islamista radicale di Damasco nelle zone costiere della Siria, luogo dove si concentra la minoranza alawita, della quale faceva parte il clan Assad, al potere per decenni nel Paese arabo. Si tratta in parte di persone che si sono opposte con le armi ai jihadisti oggi al governo, principalmente gruppi armati fedeli al deposto regime baathista, ma anche popolazione civile, anziani inclusi, vittime di maltrattamenti e successive esecuzioni sommarie. Secondo i dati diffusi dall’Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr) almeno 140 persone sono state uccise nelle zone costiere nell’ovest. Quella di questi ultimi giorni è la recrudescenza più violenta in Siria dalla caduta del regime degli Assad lo scorso 8 dicembre, in meno di una settimana sarebbero state uccisi 1.225 i civili.