Si riaccende lo scontro nella Siria nordoccidentale, dove le milizie che si oppongono al presidente Bashar al-Assad avrebbero assunto il controllo del Fouj 46, una delle principali basi militari siriane nella regione di Aleppo. I violenti scontri con le forze governative hanno provocato la morte di un centinaio di persone. Fouj 46, tra le maggiori strutture militari nella regione, era sotto il controllo delle forze di opposizione fino a febbraio 2020, quando venne espugnata dalle unità di Damasco. Da allora, le aree circostanti, tra le quali Al Atarib, sono state frequentemente oggetto di bombardamenti da parte delle forze governative. L’operazione dei ribelli, tra i quali figuravano le formazioni degli jihadisti di Hayat Tahrir al-Sham e dell’Esercito nazionale siriano (coalizione armata di opposizione al regime degli Assad sostenuta dalla Turchia attiva principalmente nella Siria settentrionale) ha avuto inizio all’alba del 27 novembre con un attacco contro le linee dell’esercito e dei suoi alleati. Il successo dell’offensiva ha ridotto la distanza delle forze ribelli dalla città di Aleppo, ora a meno di dieci chilometri, ponendo ulteriormente sotto pressione il regime damasceno. L’operazione potrebbe essere stata autorizzata da Ankara, probabilmente per incrementare la pressione esercitata su Damasco.
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