«Filippo Spada garantirà la continuità della crescita sindacale della nostra organizzazione in questa regione finora assicurata da Vittorio Caleffi che approda come funzionario neĺla struttura nazionale a Roma. Entrambi, nei rispettivi ruoli non potranno che far bene, come dimostra il lavoro egregio finora svolto». Questo quanto dichiarato da Daniela Piras, segretaria generale di Uiltec nazionale nel corso del suo intervento ai lavori del Consiglio regionale del sindacato degli addetti dei settori tessile, dell’energia e della chimica che ha avuto luogo ieri a Bologna. Ella ha parlato a seguito del voto unanime espresso dal consiglio regionale della sua organizzazione sindacale. «C’è molto da fare in questa realtà – ha poi aggiunto la Piras -, l’Emilia Romagna è una delle principali regioni d’Europa per accelerazione dello sviluppo, e per crescita sociale ed economica. Questa tendenza permane nonostante le ripetute alluvioni che hanno colpito questa regione, quella del maggio 2023 e quelle di settembre ed ottobre di quest’anno. Le lavoratrici ed i lavoratori hanno reagito ai danni causati dal maltempo con tenacia e determinazione, ma il sistema produttivo per ripartire abbisogna di risorse ed investimenti. Solo per fare un esempio è la terza area d’Italia a essere cresciuta maggiormente dietro alla Lombardia e al Trentino Alto-Adige. Stiamo affrontando una dura stagione di battaglie sindacali e di rinnovi contrattuali. Ci muoveremo con azioni coerenti e concrete tese a tutelare l’occupazione, i diritti, la capacità produttiva. Il governo ha presentato al Parlamento una Legge di Bilancio che non ci soddisfa su più punti. Il sindacato farà sentire il suo dissenso, affinché vengano approvate delle modifiche significative al riguardo. Soprattutto abbiamo l’esigenza di una politica industriale che tuttora manca, basata su scelte precise, risorse certe, investimenti rivolti a sviluppo e ricerca. Abbiamo la responsabilità di garantire questo futuro industriale, che poggi su una concreta autonomia nell’approvvigionamento energetico, e una prospettiva sostenibile per tutti gli addetti dei settori di nostra competenza, caratterizzati da ben ventuno Contratti nazionali di riferimento. L’industria è il cuore pulsante dell’economia nazionale che deve tornare a crescere. Per raggiungere questo risultato mettiamo in campo il meglio delle nostre capacità e competenze».
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