SALUTE, virus. Variante HKU5-CoV-2, Vaia: «Preoccupazione, ma niente allarmismi; necessaria prevenzione»

11 giugno 2025 – Intervistato dall’agenzia giornalistica Nova, l’ex direttore dell’ospedale romano Lazzaro Spallanzani è intervenuto sui casi di coronavirus scoperti a febbraio in Cina. «Non bisogna creare allarme ma sviluppare piani di prevenzione efficaci per far fronte all’eventuale diffondersi di nuove varianti di Coronavirus, ancora sotto la lente di ingrandimento degli scienziati internazionali per gli eventuali rischi di una nuova pandemia – ha dichiarato il professor Francesco Vaia -, fra queste varianti, quella che al momento preoccupa di più è la HKU5-CoV-2 scoperta in Cina a febbraio su alcuni animali e che, stando a degli studi pubblicati su riviste internazionali, potrebbe mutare infettando una gamma più ampia di animali rispetto al Covid-19. Ciò comporterebbe una maggiore probabilità di passare da una specie all’altra ed il timore è che possa infettare anche gli esseri umani, causando una nuova epidemia diffusa. Anche questa variante segue il destino delle altre: essa ha un’alta contagiosità, ma una bassa virulenza e di conseguenza anche una minore patogenicità. Ad ogni modo, è sempre importante seguire l’evoluzione e gli studi su queste nuove varianti, anche “quando ciò che accade, o potrebbe accadere, è apparentemente lontano da noi. Andare oltre la visione da cortile, come abbiamo sempre indicato, anche in occasione della precedente pandemia o di studi relativi ad altre e nuove varianti. Quello che accade dall’altra parte del mondo ci deve interessare molto, perché in un mondo globalizzato, in cui c’è alta mobilità, bisogna sempre porre attenzione al diffondersi di malattie infettive. Tuttavia, senza creare inutili allarmismi, soprattutto se ci facciamo trovare preparati con piani adeguati, con piani di prevenzione specifici».