Bruxelles, 9 ottobre 2025 – Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, mostra di voler correggere almeno in parte la linea niente affatto positiva dell’esecutivo comunitario su temi chiave come quelli della transizione verde, della politica abitativa, della difesa comune, dell’azione politico-diplomatica dell’Unione europea negli scenari di crisi e soprattutto a Gaza e in Cisgiordania, terre palestinesi teatro di terribili azioni di guerra da parte del governo israeliano di Netanyahu, Ancora poco e in modo non pienamente convincente. Per questo non ho potuto darle fiducia votando oggi contro le due “mozioni di censura” presentate da estrema destra ed estrema sinistra del Parlamento Europeo. Mi sono astenuto sulla mozione degli lepenisti-orbanian-salviniani perché non voto con loro. Mi sono astenuto anche sulla mozione di The Left, che pure condividevo in parti significative, perché contiene una ripetuta e radicale censura contro Von der Leyen per l’intesa UE-Mercosur. Io invece considero l’accordo tra Unione e quel nucleo di Paesi latinoamericani di grande valore geopolitico, socio-economico e culturale. Un passo politico alternativo alla prospettiva indicata dal trumpismo e dai nazional-sovranismi di casa nostra». Il parlmentare europeo di formazione cattolica ha quindi aggiunto che: «Il Parlamento europeo ha votato per la prima volta e a larga maggioranza un testo, a partire dalla crisi innescata dai ripetuti sconfinamenti di jet e droni russi nei cieli europei, che restituisce priorità all’azione diplomatica e chiede con chiarezza agli Stati membri di avviare la costruzione di una difesa comune europea, superando impostazioni militariste e soprattutto andando letteralmente oltre il passo falso e l’orizzonte basso e greve del piano di riarmo degli Stati membri dell’Unione europea, presentato lo scorso mese di marzo dalla Commissione Von der Leyen. È un tracciato nuovo da presidiare e da precisare, perché la difesa è militare non aggressiva e civile non violenta. È una strada da consolidare, ma è l’inizio di una svolta. E stavolta ho votato sì anch’io, confermando i no ad attacchi con armi europee in territorio russo e alla definizione e delle persone migranti come minacce ibride».
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