Abuja, 14 ottobre 2025 –Secondo i dati pubblicati dalla Nigerian Upstream Petroleum Regulatory Commission (NUPRC), lo scorso mese di settembre la produzione di petrolio greggio nel Paese africano si è ridotta a 1,39 milioni di barili al giorno (bpd) rispetto agli 1,43 milioni di agosto, registrando un decremento pari al 3,09 per cento. Le cause del calo produttivo vengono attribuite principalmente allo sciopero di tre giorni indetto dall’Oil and Gas Senior Staff Association of Nigeria (PENGASSAN), agitazione sindacale in risposta ai licenziamenti nella raffineria del Gruppo Dangote che ha causato interruzioni in diversi siti di produzione ed esportazione del greggio. Lo sciopero si è concluso a seguito del raggiungimento di un accordo per la reintegrazione dei lavoratori interessati in altre filiali del gruppo. Oltre allo sciopero, la NUPRC indica quale causa del calo produttivo anche le operazioni di manutenzione in fase di effettuazione in due strutture chiave del settore, che avrebbero rallentato le attività. Nonostante questo decremento, la produzione petrolifera nigeriana è leggermente aumentata su base annua (+1,61%), attestandosi a 47,43 milioni di barili per l’intero mese. I dati quotidiani relativi al mese di settembre evidenziano un picco produttivo di 1,81 milioni di barili al giorno e un minimo di 1,35 milioni di barili. Tuttavia, il Paese ha egualmente raggiunto il 93% della sua quota di produzione Opec durante questo periodo. La Nigeria, maggiore produttore di petrolio dell’Africa, conta su riserve stimate pari a 37,28 miliardi di barili. L’obiettivo degli operatori locali del settore è quello di incrementare la produzione giornaliera di greggio e condensati a 2,7 milioni di barili entro il 2027, concentrando le attenzioni sulla rivitalizzazione delle raffinerie, oltreché sulla riduzione delle perdite dovute a furti e sabotaggi di oleodotti.
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