MEDITERRANEO, diplomazia e dinamiche regionali. Youssef Balla: «Marocco impegnato a garantire la stabilità»

Roma, 21 marzo 2025 – «Il Marocco è la porta dell’Africa per l’Italia e per l’Europa grazie alla sua posizione geostrategica, infatti dista soltanto dodici chilometri dalla Spagna, ma anche in ragione della sua leadership molto consolidata. Un attore molto rispettato per la pace e la sicurezza in Africa e nel Mediterraneo. Si tratta di un tema sul quale lavoriamo molto con l’Italia, paese con cui siamo impegnati nel contrasto del fenomeno dell’’immigrazione illegale e contro fondamentalismo ed estremismo. Lavoriamo assieme al fine di garantire a stabilità nel Mediterraneo». Questo è quanto dichiarato da Youssef Balla, Ambasciatore del Regno del Marocco presso lo Stato italiano nel corso dell’intervista rilasciata al giornalista Claudio Brachino di “Diplomacy Magazine”, format televisivo dell’agenzia Italpress. «Lo scambio tra i due popoli è assolutamente ottimo – ha aggiunto il diplomatico del Regno nordafricano -, Marocco e l’Italia celebrano quest’anno due secoli di relazioni bilaterali, un rapporto è arricchito anche dalla corposa presenza della comunità marocchina in Italia. Essa è la prima comunità straniera che crea impresa, quindi anche l’integrazione economica in Italia è ottima. Inoltre, va considerata anche la presenza della grande comunità italiana in Marocco, a partire dagli anni Cinquanta e fino agli anni Settanta, che ha contribuito allo sviluppo del Paese e che ha costituito un ponte umano e culturale».

Il diplomatico marocchino a Roma è poi passato ad affrontare il tema dell’impresa e dello sviluppo economico: «Adesso c’è una grande presenza di imprenditori italiani, attratti dal fatto che il Marocco offre grandi opportunità di investimento in diversi campi: dall’alta tecnologia all’automotive, al riguardo il Marocco è tra i top quindici nel mondo per la produzione, quindi l’aeronautica, le energie rinnovabili e le infrastrutture. Fin dal primo momento Rabat ha aderito al Piano Mattei perché abbiamo pensato che è un piano all’avanguardia, che stabilisce un rapporto di partenariato con i paesi africani. Il Marocco è stato scelto in qualità di paese prioritario nella formazione in materia di energia rinnovabili, che abbiamo già avviato: è stata scelta l’Università di Marrakech, all’avanguardia nella ricerca sull’ambiente. La particolarità di questo piano è che prevede un’azione congiunta italo-marocchina».

Infine, Youssef Balla ha parlato della stabilità istituzionale del suo Paese. «Re Muhammad VI, al trono da venticinque anni, è un sovrano che ha rivoluzionato la scena nazionale, apportando grandi trasformazioni non soltanto sul piano economico, ma anche sociali. Si pensi al riconoscimento dei diritti alle donne: egli ha rivoluzionato il Codice della famiglia al fine di garantire la parità sociale. Il Marocco è un paese stabile e aperto dove conta la cultura del dialogo. E qui, in conclusione, il diplomatico marocchino non poteva non spendere alcune parole sulla questione relativa al Sahara Occidentale e alla controversia in atto con la  confinante Algeria: «Una risoluzione dell’Onu – ha sottolineato – ha ribadito la necessità di raggiungere una soluzione di natura politica su questa controversia regionale, facendolo sulla base dell’iniziativa marocchina per l’autonomia. Ma purtroppo dall’altra parte si oppone il rifiuto, e questa situazione non fa che aggravare la sofferenza delle persone che vivono nei campi profughi di Tindouf, in condizioni molto difficili in quanto private dei diritti di movimento e di tutti i diritti umani. Cento Stati membri dell’Onu, tra i quali venti membri dell’Unione europea, considerano l’iniziativa assunta da Rabat per l’Autonomia quale unica base per la soluzione della controversia».

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