MEDIA, comunicazione e false recensioni online. FIPE Confcommercio: «Apprezziamo iniziativa del governo, ma bisogna arrivare fino in fondo»

Genova, 16 giugno 2025 – Il fenomeno delle recensioni false continua a minare la fiducia dei consumatori e a danneggiare pesantemente le aziende del comparto ristorazione. Secondo i dati del Centro studi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il 70% dei consumatori basa la scelta del ristorante sulle recensioni online, e secondo l’Ufficio studi di FIPE Confcommercio, esse possono incidere fino al 30% sul fatturato di un locale. Un impatto notevole, aggravato da però un dato allarmante: nel 2024, l’8,6% delle recensioni pubblicate su “TripAdvisor” è risultato falso. Inoltre, due consumatori su tre dichiarano di imbattersi frequentemente in commenti inattendibili. È su queste basi che si inserisce la proposta normativa italiana contro le false recensioni, contenuta nel Capo IV del Disegno di Legge annuale sulle piccole e medie imprese. La proposta normativa, attualmente incardinata presso il Senato della Repubblica, prevede misure concrete: dalla limitazione temporale per la pubblicazione delle recensioni (entro quindici giorni dalla fruizione del servizio), alla necessità di verificarne l’autenticità, fino al diritto per le imprese recensite di replicare e chiedere la rimozione di commenti ingannevoli o superati. Per la prima volta, evidenzia la Federazione Italiana Pubblici Esercizi (FIPE), si riconosce alle imprese un diritto all’oblio digitale e si vieta esplicitamente il commercio di recensioni. «Siamo di fronte a un passaggio decisivo per la credibilità del mercato digitale e per la tutela di migliaia di imprese, in particolare micro e piccole attività che non possono difendersi da recensioni false o malevole – commenta Alessandro Cavo, presidente della FIPE Confcommercio Liguria -, il Governo ha avuto il merito di affrontare con coraggio un tema troppo a lungo ignorato. Ora è fondamentale non arretrare di fronte alle pressioni delle grandi piattaforme internazionali». La proposta italiana ha sollevato in questi mesi un ampio confronto con le istituzioni europee e i principali operatori digitali, da TripAdvisor a Trustpilot, che hanno espresso parere contrario. Per questo, FIPE – insieme ad HOTREC, l’associazione europea di riferimento per il turismo – ha deciso di sostenere la proposta italiana attraverso contributi tecnici e la campagna “Stop Fake Reviews”, per ribadire l’urgenza di un quadro normativo più trasparente ed efficace. L’auspicio è che il percorso parlamentare prosegua rapidamente, preservando l’impianto del provvedimento. «Serve una normativa chiara che tuteli sia i consumatori che gli esercenti, promuovendo una concorrenza basata sul merito e non sulla manipolazione delle opinioni», conclude Cavo.

Condividi: