Almeno trenta persone sono state uccise da un gruppo di terroristi jihadisti che venerdì scorso ha attaccato un convoglio di veicoli civili scortato da soldati russi e mercenari del gruppo Wagner. L’imboscata è stata compiuta nei pressi di Kobe, a circa trenta chilometri da Gao nel nord del Mali, zona frequentemente interessata da episodi di violenza. Le autorità militari di Bamako hanno in seguito reso noto di essere sulle tracce dei responsabili dell’azione criminale. A venire preso di mira è stato un convoglio formato da diverse decine di veicoli (ventidue minibus, sei autobus e otto autocarri) a bordo dei quali viaggiavano numerosi giovani cercatori d’oro stranieri diretti a una miniera d’oro nella regione di Gao. Il fatto si è verificato in una regione dove l’esercito maliano sta attualmente conducendo operazioni di contrasto delle formazioni armate jihadiste. I militari di Bamako hanno reso noto il ritrovamento di diciannove cadaveri di militanti jihadisti e di numerose armi. L’asse stradale che pone in relazione Ansongo con Gao viene ritenuta una zona pericolosa in quanto teatro di ripetute violenze, la cui responsabilità viene ricondotta in capo alle formazioni armate jihadiste attive nella regione. Al riguardo, le autorità di Bamako lo scroso mese di gennaio avevano annunciato la cattura di Abou Hach, uno dei leader dello Stato Islamico nel Grande Sahara (ISGS), ritenuto responsabile di numerose atrocità perpetrate nella regione di Ménaka e Gao, oltreché di attacchi contro le forze armate maliane.
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