LIBIA, stabilizzazione. Si dimette l’inviato speciale dell’Onu

A meno di un mese dalla data prevista per le elezioni presidenziali, indette per il giorno 24 dicembre, si è dimesso l’inviato speciale dell’Onu per la Libia, il diplomatico slovacco Ján Kubiš, che era stato investito del delicato incarico nel gennaio scorso. Al momento non è stata fornita alcuna motivazione ufficiale alla base della grave decisione, tuttavia, nei corridoi del Palazzo di vetro circolano voci secondo le quali egli «sentiva di non avere sufficiente sostegno».

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu è diviso al suo interno riguardo l’opportunità di riconfigurare la direzione della missione UNSMIL e diversi membri chiedono che la sede dell’inviato speciale venga spostata da Ginevra a Tripoli. E qui Kubiš si sarebbe invece mostrato riluttante a trasferirsi dalla Svizzera in Libia; inoltre – sempre secondo quanto fatto trapelare da fonti diplomatiche -, il sessantanovenne inviato speciale avrebbe ricevuto critiche da più parti perché non avrebbe esercitato un controllo adeguato sulla stabilizzazione, lasciando troppa autonomia e spazio ai diversi attori della scena libica per quanto concerne il processo elettorale, tanto che il suo futuro era dato per incerto con il dubbio che il suo mandato in scadenza a febbraio non venisse rinnovato. Da UNSMIL nessun commento.

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