23 gennaio 2025 – «Il comandante libico Osama al-Najem, conosciuto come al-Masri, è stato rilasciato» nella serata del 21 gennaio «per poi essere rimpatriato a Tripoli, per urgenti ragioni di sicurezza, vista la pericolosità del soggetto». Questo è quanto dichiarato sul controverso caso dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, chiamato a rispondere in Aula a Palazzo Madama a un’interrogazione parlamentare relativa alle comunicazioni e ai provvedimenti di competenza del Viminale a seguito dell’arresto del libico al-Masri, accusato dalla Corte penale internazionale di numerosi gravi crimini, tra i quali quelli di tortura, riduzione in schiavitù e omicidio. «Il 21 gennaio – ha proseguito il ministro dell’Interno -, la Corte d’Appello di Roma, nell’ambito delle prerogative di vaglio dei provvedimenti di limitazione della libertà personale, ha dichiarato il non luogo a provvedere sull’arresto del cittadino libico, valutato come irrituale in quanto non previsto dalla legge, disponendone l’immediata scarcerazione se non detenuto per altra causa. La prossima settimana il governo renderà un’informativa sul caso del comandante libico Osama al Najem, conosciuto come al-Masri. Sarà quella l’occasione utile per approfondire e riferire su tutti i passaggi della vicenda, ivi compresa la tempistica riguardante la richiesta, l’emissione e l’esecuzione del mandato di cattura internazionale, che è poi maturata al momento della presenza in Italia del cittadino libico».
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