LIBIA, relazioni bilaterali con l’Italia. Belgassem Haftar: «Cooperazione strategica, grandi opportunità nella ricostruzione»

11 Marzo 2025 – Belgassem Haftar, direttore generale del Fondo generale di ricostruzione del Paese nordafricano e figlio del generale Khalifa Haftar, si è espresso in questo senso nel corso di un’intervista esclusiva rilasciata ad Agenzia Nova. Egli ha sottolineato come il Trattato di amicizia del 2008 tra Roma e Tripoli costituisca «una base importante», tuttavia egli ritiene «necessario un aggiornamento per rispondere alle aspirazioni future». Inoltre, considera il sostegno della comunità internazionale al suo apese, in particolare quello fornito dall’Italia e dall’Unione europea, «fondamentale al fine di garantire stabilità e crescita economica, in quanto partner strategici». Haftar ha altresì delineato le priorità nella cooperazione fra Tripoli e i Paesi europei identificando quattro settori chiave sui quali puntare per rilanciare l’economia libica: infrastrutture, istruzione, sanità e sicurezza.

Il citato Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione prevede investimenti pari a cinque miliardi di dollari a copertura delle spese per lo sviluppo di progetti in campo infrastrutturale. Ma, ad avviso del direttore generale del Fondo libico esso va aggiornato allo scopo di renderlo rispondendente alle aspirazioni future di Italia e Libia. Nella giornata di ieri Haftar aveva ricevuto a Bengasi una delegazione composta dall’ambasciatore d’Italia in Libia, Gianluca Alberini, dal presidente dell’ENAC Pierluigi Di Palma, dall’Accountable Manager & Chief Technology Officer presso Ita Airways, Francesco Presicce, dal presidente del consorzio italiano AENEAS, Elio Franci, e dal presidente della Camera di commercio italo-libica, Nicola Colicchi. Prevista per giugno la ripresa dei voli diretti tra Bengasi, in Cirenaica, e gli aeroporti di Roma e Milano, questo anche in vista di un futuro business forum bilaterale a Bengasi, sul modello di quello che ha avuto luogo lo scorso ottobre a Tripoli, seppure al riguardo permanga da sciogliere il nodo della partecipazione politica, poiché il governo italiano non riconosce ufficialmente l’esecutivo insediato nell’est della Libia.

La gestione dei fondi destinati alla ricostruzione costituiscono però uno degli aspetti maggiormente critici per il futuro del Paese nordafricano. Al riguardo Haftar nell’intervista rilasciata ad Agenzia Nova ha inteso chiarire come il Fondo per lo sviluppo e la ricostruzione operi con fondi stanziati dal bilancio generale dello Stato libico e segua «un rigoroso sistema di governance finanziaria», in quanto collabora «con tutte le istituzioni libiche pertinenti» e garantisce «trasparenza ed equità nella distribuzione dei progetti», ricordando che l’ultimo incontro è stato quello con il governatore della Banca Centrale libica a Derna. Ma non esiste un bilancio generale accettato dalle entrambe le amministrazioni rivali (Tripoli e Bengasi) e se gli stanziamenti per altri capitoli di bilancio (quali le retribuzioni, le spese operative e i sussidi ), non rivestono quasi mai oggetto di controversia in quanto gestiti dalla Banca centrale e da altre istituzioni considerate neutrali, per gli stanziamenti allo sviluppo insorgono invece complicazioni.

«La stabilità della Libia è fondamentale per tutto il Mediterraneo – ha concluso la sua intervista Belgassem Haftar -, intendiamo costruire solide partnership strategiche per raggiungere questo obiettivo comune».

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