In un comunicato emesso dopo i recenti disordini, il comando dell’Esercito nazionale libico (LNA) ha invitato la popolazione a organizzare «legittime manifestazioni attraverso un movimento civile pacifico e organizzato, per tracciare una tabella di marcia per la salvezza dall’amara realtà e dall’assurdità esistente, per muoversi verso la costruzione di uno Stato civile dotato di libero arbitrio». Il comando generale si è espresso in questo senso dopo aver messo in guardia contro la violazione di strutture pubbliche e private. «La leadership del LNA – prosegue il comunicato – adotterà tutte le misure necessarie per preservare l’indipendenza della Libia e respingerà “qualsiasi tentativo di imporre le decisioni ai libici dall’esterno». In precedenza, a Bengasi, roccaforte di Haftar, decine di persone avevano manifestato chiedendo un miglioramento delle condizioni di vita e la fine delle sofferenze dei cittadini. Da febbraio è in corso un braccio di ferro tra due coalizioni rivali in Libia: da una parte il governo di unità nazionale del premier ad interim Abdulhamid Dabaiba con sede a Tripoli, riconosciuto al livello internazionale ma sfiduciato dal Parlamento; dall’altra quello di stabilità nazionale designato dalla Camera dei Rappresentanti di Tobru, presieduto da Fathi Bashagha, che è appoggiato da Haftar.
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