LIBANO, solidarietà. Andrea Riccardi (Società Dante Alighieri): «Beirut ipotalamo del Mediterraneo»

«Sono molto rattristato dai recenti fatti di Beirut che hanno tragicamente coinvolto la popolazione civile e messo a dura prova la già grave situazione del Libano», lo ha affermato Andrea Riccardi, presidente della Società Dante Alighieri, che dal 1889 promuove nel mondo la lingua e la cultura italiane.

«Il Libano è l’ipotalamo del Mediterraneo, ossia la punta di equilibrio di un sistema socioculturale complesso, articolato in sistemi politici e religiosi lontani uno dagli altri eppure miracolosamente tenuti insieme da un legante unico che è il nostro mare comune».

La Dante opera da decenni nel Paese dei cedri attraverso il Comitato di Tripoli, a nord della capitale, con una scuola di lingua diretta da Cristina Foti, che per scelta di vita ha fatto del Libano una seconda patria.

«In questo paese – ha ella affermato – ho sentito forte il richiamo alle comuni origini mediterranee, uno spiccato senso di comunità che nella radice greco-arabo-latina fa parlare tutti la stessa universale lingua del dialogo».

«Cosa si potrà fare? – si chiede Riccardi – Forse nelle prossime settimane apriremo una linea di consultazione con il nostro governo e in particolare con il Ministero degli Esteri per studiare un piano di sostegno che veda impegnate le nostre rappresentanze diplomatiche in loco con la rete della Dante per un programma di solidarietà con la gioventù libanese rafforzando il nostro centro didattico di Tripoli e la stessa base militare di Tiro a sostegno di quanti hanno appena perso quel poco che ancora possedevano, ma non la dignità e la voglia di guardare al futuro».

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