IMMOBILIARE, affitti brevi. Vandalismo e violenze a danno di sedi gestori professionali: AIGAB lancia l’allarme

Milano, 10 gennaio 2025; a cura dell’Associazione italiana gestori affitti brevi (AIGAB) – Le case promosse on line con finalità di affitti brevi sono solo l’1,4% del totale nazionale, dunque basta la demagogia. In questi giorni una serie di azioni vandaliche sono state compiute ai danni delle sedi di aziende che operano nel mercato degli affitti brevi. L’Associazione italiana gestori affitti brevi (AIGAB) esprime solidarietà a tutti gli operatori professionali colpiti in queste ore per l’ennesima volta da atti di vandalismo contro la libertà privata e la libertà di impresa degli italiani. Ci appelliamo al Governo, e in particolare al Ministero dell’Interno e al Ministero del Turismo, e alle autorità di Pubblica Sicurezza affinché tutelino con ogni mezzo previsto i diritti dei proprietari italiani che mettono a reddito i loro immobili attraverso gli affitti brevi, così come degli imprenditori del turismo in appartamento. E soprattutto chiediamo di porre fine ad una campagna denigratoria messa in campo ormai da mesi contro un mercato che porta al prodotto interno lordo italiano annualmente un valore pari a circa 57 miliardi di euro: nel 2023 il settore ha fatto registrare infatti 11 miliardi in GBV (valore delle prenotazioni), 44 miliardi di indotto (spese degli ospiti per ristoranti, trasporti, cultura, esperienze, shopping) oltre a 2 miliardi di euro per ristrutturazioni e manutenzioni delle case promosse sul circuito degli affitti brevi. Basta demagogia.

Ricordiamo che rispetto all’asset delle seconde case degli italiani non utilizzate, circa 9,6 milioni, quelle immesse nel circuito degli affitti brevi sono a dicembre 2024 solo 503 mila (rappresentando l’1,4% delle abitazioni nazionali). Di queste circa il 25% è gestito da aziende di property management (il property manager è un gestore professionale che agisce in nome e per conto del proprietario). Complessivamente gli operatori, professionali e non, sono circa 30.000, con un indotto nel mondo del lavoro di circa 150.000 persone (personale specializzato in gestione delle prenotazioni e delle tariffe, accoglienza, manutenzioni e pulizie, oltre a un importante indotto in termini di investimenti per ristrutturazioni e home staging, con imprese di costruzioni, architetti, fornitori di arredi eccetera). Circa il 96% delle case online appartiene a proprietari singoli; sono circa 500.000 le famiglie italiane che confidano in un’entrata integrativa grazie agli affitti brevi.

L’Associazione italiana gestori affitti brevi (AIGAB) www.aigab.it, si è costituita nell’ottobre 2020 su impulso degli amministratori delegati delle principali aziende italiane che operano sul mercato del turismo professionale in appartamento, i cosiddetti affitti brevi. Costituiscono il board Marco Celani, AD Italianway e Presidente AIGAB, Michele Ridolfo, AD Wonderful Italy e Vicepresidente AIGAB, Francesco Zorgno, CEO CleanBnB, William Maggio, Presidente Joivy, e Rocco Lomazzi con Sweetguest, tutti Consiglieri AIGAB.

AIGAB rappresenta circa 500 operatori professionali del settore, società con migliaia di dipendenti, circa 35.000 case in gestione in tutta Italia e 590 milioni di euro di prodotto interno lordo nel Paese.

Numero complessivo delle case esistenti in Italia: 35,2 milioni di abitazioni residenziali; numero delle seconde case non utilizzate: 9,6 milioni di abitazioni residenziali; pesano quasi il 27% del totale; numero di seconde case inutilizzate attualmente a reddito con affitti brevi? 503.000 le case per le quali esiste un annuncio online: rappresentano l’1,4% delle case esistenti in Italia ed il 5,2% delle seconde case inutilizzate. Si trovano per lo più nelle località di campagna/mare e nei borghi. Nelle grandi città circa il 15% degli immobili è vuoto.

Di chi sono le case messe a reddito in Italia con gli affitti brevi e da chi vengono gestite: circa il 96% delle case online appartiene a proprietari singoli. Circa il 25% è gestito da operatori professionali (o property manager, figura non ancora riconosciuta e priva di specifico Codice ATECO) per conto dei proprietari. Complessivamente i gestori, professionali e non, sono circa 30.000. Numero famiglie italiane che hanno entrata integrativa grazie ad affitti brevi: circa 500.000. Ci sono circa 30.000 imprenditori e 150.000 dipendenti diretti che si occupano di prenotazioni, gestione tariffe, accoglienza, manutenzioni e pulizie, oltre ad un importante indotto in termini di investimenti per ristrutturazioni e home staging (imprese di costruzioni, architetti, fornitori di arredi, eccetera).

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