Bruxelles, 1 luglio 2025 – «Ospitare oggi al Parlamento europeo il confronto sulla Corte penale internazionale significa affermare un principio semplice: il diritto non può essere piegato dalla violenza e dalla prepotenza, né ignorato in nome di interessi di parte. Il nostro impegno come europei, e come italiani, deve tornare a essere quello di affermare e rispondere a un diritto superiore, universale, condiviso». Con queste parole Marco Tarquinio, europarlamentare indipendente del Gruppo S&D ha organizzato, nel contesto del gruppo informale per la pace, la diplomazia e il dialogo multilaterale, la tavola rotonda “Corte penale internazionale: attore di pace sotto attacco. I bambini ucraini rapiti in Russia e la situazione a Gaza”, evento che avrà luogo domani presso la Sala Altiero Spinelli del Parlamento europeo. Tra i relatori si segnalano Nicola Zingaretti (capo delegazione S&D IT), Pasquale De Sena (ordinario di diritto internazionale), Matteo Lucatello (UNRWA), Nello Scavo (giornalista, inviato di Avvenire), Barry Andrews (Renew, presidente DEVE), Cecilia Strada (S&D), Danilo Della Valle (The Left), Sandro Ruotolo (S&D) e Leoluca Orlando (Greens/EFA). «Dalla Russia di Putin al Governo israeliano, fino a certe decisioni inaccettabili di Paesi europei – prosegue Tarquinio -, il diritto viene sempre più spesso sistematicamente subordinato all’uso cinico della forza e delle propagande. Anche l’Italia di Giorgia Meloni, Piantedosi e Tajani, con il vergognoso caso del generale libico al-Masri ha voltato le spalle alla Corte penale internazionale. Difendere il lavoro super partes della Cpi dalle inadempienze e addirittura dalle sanzioni contro i suoi magistrati già decise o progettate deve essere un compito sentito e attuato con limpida determinazione dall’Unione europea».
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