CRIMINALITÀ, truffe. Mercato immobiliare, Roma: vendono una casa non loro e incassano 250.00 euro, cinque arresti

I militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per indagini preliminari del Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di cinque persone indagate per le ipotesi di reato di falso ideologico, falsa dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla propria identità, possesso di documenti di identificazione falsi, riciclaggio e autoriciclaggio in relazione a una truffa nel settore delle compravendite immobiliari.

Le indagini hanno tratto origine da alcune denunce presentate da diverse persone per condotte fraudolente poste in essere in tempi diversi, ma relative allo stesso appartamento sito nella capitale. Le investigazioni, eseguite dal Nucleo di polizia economico finanziaria di Roma e dalla Sezione di polizia giudiziaria delle Fiamme gialle presso la Procura, hanno portato alla ricostruzione di una sofisticata truffa realizzata nell’arco di diversi mesi in danno di una giovane famiglia che si apprestava ad acquistare la sua prima casa.

La dinamica della truffa: uno degli arrestati faceva pubblicare un annuncio di vendita su un noto sito web e in seguito, quale sedicente agente immobiliare, curava i rapporti con gli aspiranti acquirenti; con l’ausilio di una complice, che grazie all’esibizione di un documento di identità contraffatto si spacciava quale proprietaria dell’appartamento, egli riusciva poi a stipulare un “regolare” atto di compravendita dinanzi a un notaio, professionista che però era all’oscuro della frode, ottenendo quindi il prezzo pattuito a fronte della cessione dell’immobile, pari a circa 250.000 euro, somma che veniva successivamente fatta sparire dal conto corrente appositamente aperto sfruttando la falsa identità della complice, tramite prelevamenti in contanti e due bonifici effettuati a favore di altrettante società in assenza di valide motivazioni economiche.

Gli approfondimenti condotti dai Finanzieri nei confronti di queste ultime hanno permesso di disvelare l’attività di monetizzazione dei proventi derivanti dalle attività criminose svolta dal gruppo di persone arrestate.

Per mezzo di prelevamenti di denaro contante, infatti, i soldi tornavano in breve tempo, al netto del corrispettivo per l’illecita prestazione resa, a chi aveva disposto i bonifici.

Condividi: