CORONAVIRUS, emergenza e illeciti. Mascherine insicure e non a norma: denunciati a Roma due cittadini cinesi

Oltre un milione di dispositivi di protezione individuale non conformi alla normativa europea e nazionale sulla sicurezza dei prodotti sono stati rinvenuti dai militari del Comando Provinciale di Roma in un deposito situato nel quartiere Prenestino.

Le Fiamme gialle del III Nucleo operativo metropolitano, coordinate dai magistrati della Procura della Repubblica della capitale, hanno monitorato i canali di approvvigionamento degli operatori economici ai quali di recente erano stati sequestrati articoli dello stesso genere, risalendo così a una società riconducibile a due cittadini cinesi.

Nel loro magazzino, occultate dietro due bancali di capi di abbigliamento all’interno di un container, sono state trovate mascherine chirurgiche provenienti dalla Repubblica Popolare cinese.

Alcune di esse recavano indebitamente il marchio CE, mentre altre erano addirittura prive della prescritta autodichiarazione da inviare all’Istituto Superiore della Sanità e all’INAIL per l’attestazione delle caratteristiche tecniche e del rispetto dei requisiti di sicurezza, deroga consentita in via eccezionale dal Governo italiano allo scopo di fronteggiare l’emergenza sanitaria in atto.

Ai due cittadini cinesi, che dovranno rispondere dinanzi all’Autorità giudiziaria dei reati di frode in commercio, ricettazione e vendita di prodotti contraffatti, che dovranno rispondere dinanzi all’Autorità giudiziaria dei reati di frode in commercio, ricettazione e vendita di prodotti contraffatti, sono stati sequestrati anche un’autovettura di grossa cilindrata e diecimila euro in contanti, probabile provento dell’attività illecita.

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