CONGO (RDC), guerra. Proseguono i combattimenti in varie zone del paese

Kinshasa, 14 ottobre 2025 – da diversi giorni nella zona di Rutshuru, nel Nord Kivu (Repubblica Democratica del Congo) sono in corso intensi combattimenti che vedono contrapposti i ribelli dell’AFC-M23 e i combattenti Wazalendo, in particolare nei villaggi di Mashango, Kanyatsi e Kibwe, con ulteriori massivi sfollamenti di civili. Centinaia di persone stanno cercando rifugio a Bukombo e in altre città vicine, diversi civili sono rimasti uccisi e decine di case sono state bruciate nei villaggi di Buuma, Munguli e Ruza. Il 12 ottobre, una ventina di persone sarebbero state assassinate a Ruza (Tongo) e Mushababwe (Bukombo), in quella che appare essere una rappresaglia attribuita all’M23, tuttavia, il bilancio delle vittime non ha ricevuto conferma ufficiale dalle autorità. Ma le violenze non si limitano a Rutshuru, poiché combattimenti vengono recentemente segnalati anche a Lukweti (Masisi) e Kibati (Walikale), dove l’M23 si contrappone ad altri gruppi armati quali i miliziani di Jean Marie Bonané e l’NDC di Guidon Mwisa. Intanto, l’esercito congolese (FARDC) ha lanciato un nuovo appello per il disarmo volontario dei combattenti delle Forze Democratiche per la Liberazione del Ruanda (FDLR), nell’ambito dell’accordo di pace firmato tra Kinshasa e Kigali grazie alla mediazione degli Stati Uniti d’America. L’ammonimento delle FARDC è quello di intervenire con la forza in caso di rifiuto, ma si tratta di una ipotesi ritenuta rischiosa, in quanto le postazioni delle FDLR sono difficili da localizzare e molte di esse si trovano in aree controllate dall’M23, aspetto che complica qualsiasi azione militare che non preveda uno scontro diretto. Inoltre, la MONUSCO, forza dell’Onu che dovrebbe facilitare il disarmo, si trova ad affrontare gravi difficoltà logistiche e di sicurezza a causa della chiusura di diverse basi e delle restrizioni di movimento imposte dai ribelli.