CONFLITTI, Sudan. Gli Emirati Arabi Uniti negano di aver fornito armi ai paramilitari delle RSF

9 maggio 2025 – Gli Emirati Arabi Uniti hanno respinto con forza le accuse di Amnesty International secondo cui il Paese starebbe fornendo armi cinesi alle Rapid Support Forces (RSF), impegnate nella guerra civile contro l’esercito sudanese. In una dichiarazione pubblicata venerdì su X, il Ministero degli Affari Esteri della monarchia del Golfo, attraverso il suo viceministro per la Sicurezza e gli Affari militari, Salem Aljaberi, ha denunciato il rapporto di Amnesty International definendolo «infondato, privo di prove e fuorviante». Egli ha quiandi aggiunto che «gli Emirati non hanno fornito armi a nessuna delle parti coinvolte nel conflitto in Sudan». In precedenza Amnesty International aveva pubblicato un’inchiesta nella quale si sosteneva che munizioni di origine cinese, tra cui bombe guidate GB50A e proiettili AH-4 da 155 mm, erano state utilizzate negli attacchi a Khartoum e nel Darfur. L’organizzazione non governativa basava il suo resoconto sulle analisi delle immagini dei detriti e sui dati ricavati dall’istituto svedese SIPRI, secondo cui gli Emirati Arabi Uniti sono stati nel 2019 l’unico Stato a importare questo tipo di proiettili dalla Cina Popolare. Tuttavia Abu Dhabi contesta questa conclusione, replicando che «l’obice menzionato è disponibile sul mercato internazionale da quasi dieci anni e non ci sono prove che provenga specificamente dagli Emirati Arabi Uniti». A seguito di queste accuse, martedì scorso il governo sudanese aveva ufficialmente interrotto le relazioni diplomatiche con gli EAU, accusandoli apertamente di sostenere militarmente l’RSF.

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