Haut-Mbomou, 9 maggio 2025 – Un anno dopo aver deposto le armi e unitosi simbolicamente ai ranghi dell’esercito nazionale, i miliziani del gruppo di autodifesa Azande Ani Kpi Gbe sono tornati nella boscaglia. Da diversi giorni la regione è scossa da una nuova ondata di violenza, in particolare nelle città di Zémio e Mboki, situate nel sud-est della Repubblica Centrafricana, nonostante la presenza della missione di stabilizzazione dell’Onu (MINUSCA). Secondo le Nazioni Unite sarebbero oltre diecimila i profughi fuggiti dalle zone dove si combatte, di essi si ritiene che circa la metà abbia attraversato il confine con la Repubblica Democratica del Congo, paese a sua volta instabile a causa della guerra con il M23 appoggiato dal Ruanda. Lo scorso mese di febbraio MINUSCA aveva schierato 18.568 uomini, 14.400 erano militari, 3.013 agenti di polizia, 426 ufficiali di stato maggiore, più osservatori e volontari.