ALGERIA, opposizione e diritti umani. Caso Boualem Sansal: la pubblica accusa chiede dieci anni di carcere

Algeri, 24 giugno 2025 – La pubblica accusa della Appello di Algeri nel corso dell’udienza di stamani ha formulato la propria richiesta di condanna al Tribunale per l’anziano e malato dissidente franco algerino Boualem Sansal: dieci anni di carcere oltre al pagamento di una multa di un milione di dinari (circa 6.600 euro). A questo punto si attende il verdetto della Corte, sentenza che dovrebbe venire emessa il giorno 1 luglio. Condannato nel giudizio di primo grado alla pena di cinque anni di reclusione con sentenza emessa il 27 marzo scorso, l’intellettuale arrestato nella capitale del Paese nordafricano il 16 novembre 2024 dalle autorità di Algeri, è stato accusato per le dichiarazioni rese nell’ottobre 2024 nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano francese “Frontières”, dove, tra l’altro, aveva affermato che durante il periodo della colonizzazione francese l’Algeria aveva ereditato territori storicamente marocchini, frasi percepite da Algeri come un attacco all’integrità del territorio nazionale. Lo scrittore, ottantenne e malato di cancro alla prostata, ha partecipato  all’udienza senza avvalersi di un avvocato difendendo con veemenza di fronte al magistrato giudicante la sua posizione, richiamando i diritti che dovrebbero venire garantiti dalla Costituzione in materia di libertà di espressione e di coscienza. Egli ha quindi chiarito il senso di quelle sue dichiarazioni, che «non erano di natura politica, bensì storica: la Francia ha tracciato i confini durante la colonizzazione, ma l’Unione Africana li ha dichiarati inviolabili dopo l’indipendenza».

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