ALGERIA, crisi relazioni con la Francia. Parigi: in senato si discute l’uscita dall’accordo migratorio del 1968

In un rapporto recentemente presentato e discusso al Senato della Repubblica francese viene proposta la riconsiderazione dell’accordo franco-algerino del 1968 sulla cooperazione migratoria. L’iniziativa di natura politica si inserisce nel contesto di crescenti tensioni tra i due Stati e costituisce la parte finale dell’istruttoria sulla materia avviata nella primavera dello scorso anno. Sotto esame gli accordi internazionali in materia di migrazione, oltreché la raccomandazione fatta al governo di Parigi di  addivenire a un nuovo ciclo di negoziati con Algeri allo scopo di riequilibrare le condizioni di ammissione e di circolazione già previste dall’accordo del 1968, con la indicazione di porvi fine qualora tali negoziati fallissero dato l’attuale sbilanciamento sfavorevole ritenuto dai francesi. L’accordo del 27 dicembre 1968 concedono ai cittadini algerini uno status privilegiato in termini di residenza, circolazione e impiego in Francia, consentendo loro un ingresso più facile e un rilascio accelerato di permessi di soggiorno di lungo periodo. Al riguardo, va ricordato che prima dell’indipendenza del 1961, l’Algeria non era una colonia francese, poiché con i suoi tre dipartimenti (province e prefetture) ne costituiva parte del territorio metropolitano. I rapporti già tesi tra Parigi e Algeri, sono stati ulteriormente deteriorati dalle dichiarazioni recentemente rese dal presidente algerino Abdelmadjid Tebboune al quotidiano francese “L’Opinion” in merito a personalità politiche francesi. Sempre di recente, su iniziativa del ministro della giustizia francese Gérald Darmanin è stato posto in discussione anche l’accordo siglato il 16 dicembre del 2013, che consente ad alcune personalità algerina di fare ingresso in Francia senza visto.

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