AGRICOLTURA, Africa. Regione sub-sahariana, ingenti perdite nella fase post-raccolto: l’allarme della FAO

L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) ha stimato in quattro miliardi di dollari annui le perdite di prodotti agricoli post-raccolto nei Paesi dell’Africa sub-sahariana.

In un comunicato diffuso in occasione della prima Giornata internazionale per la consapevolezza delle perdite e degli sprechi alimentari, che ha luogo oggi, l’organizzazione ha invitato gli Stati del continente a incrementare i loro sforzi incoraggiando gli investimenti privati nel settore primario.

Secondo il vicedirettore generale della FAO, nonché rappresentante regionale per l’Africa, Abebe Haile-Gabriel, la pandemia di Covid-19 è un segnale d’allarme riguardo alla «necessità di trasformare radicalmente i sistemi alimentari per renderli più efficienti e sostenibili per le persone e il pianeta».
«Affrontare in Africa le perdite e gli sprechi di cibo – ha egli proseguito -, in particolare la riduzione delle perdite post-raccolto, è essenziale per raggiungere questo obiettivo».

Secondo l’agenzia dell’ONU, la stragrande maggioranza delle perdite di cibo in Africa avviene tra il raccolto e il punto vendita, mentre molto meno viene sprecato dai consumatori dopo l’acquisto.

Tra le cause principali di tali perdite figurano la mancanza di strutture per la catena del freddo (in particolare per i prodotti deperibili), l’inadeguatezza delle strutture di stoccaggio e l’insufficiente capacità di trasformazione dei prodotti agricoli tra le comunità dei piccoli coltivatori diretti.

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