18 giugno 2025 – Fonti algerine indicate come «vicine allo stato maggiore dell’esercito», avrebbero riferito informalmente riguardo a indicazioni fornite dal generale Said Chengriha al Fronte Polisario (organizzazione combattente sahrawi che si contrappone al Marocco per il controllo del Sahara Occidentale e che ha la propria base principale a Tindouf, in Algeria) di consegnare ai servizi segreti algerini i materiali d’armamento (che includerebbero anche droni) precedentemente forniti loro dall’Iran. Alcuni osservatori delle dinamiche nordafricane ritengono che possa trattarsi di un’azione preventiva dei vertici militari di Algeri, che rinvengono nel generale Chengriha il loro elemento apicale, posta in essere allo scopo di evitare che l’organizzazione sahrawi finora sostenuta venga inclusa tra quelle considerate «terroristiche» dagli Stati occidentali. Va rilevato che gruppi e milizie alimentate dall’Iran sono attive in quella vasta porzione di deserto tra Algeria, Sahel e Libia, laddove i confini tra gli stati risultano oltremodo permeabili.
Allo specifico riguardo, si segnala inoltre che nel confinante Mali, nel frattempo la leadership militare al potere a Bamako denuncia le ingerenze di attori stranieri che mirano alla destabilizzazione del Paese africano. Sull’argomento è intervenuto il colonnello dell’esercito Souleymane Dembélé, elemento di vertice della Direzione dell’informazione e delle relazioni pubbliche delle forze armate maliane (DIRPA). Egli, nel corso di una conferenza stampa che ha avuto luogo ieri presso la sede del citato organismo, ha denunciato gli ex alleati con i quali di recente si è consumata una profonda frattura, «di attaccarci per mano dei terroristi», poiché, «alla luce dell’attuale situazione geostrategica, in cui i paesi dell’AES stanno vivendo una situazione di tensione in termini di sicurezza – ha aggiunto Dembélé -, ci sono alcuni aspetti da tenere bene in considerazione per comprendere l’escalation che stiamo vivendo. È un’intera coalizione di attori, sia interni che esterni, a essere al centro di questo progetto di destabilizzazione. Ecco perché hanno avuto successo». Il direttore del DIRPA ha altresì sottolineato come i terroristi in alcuni casi abbiano utilizzato droni suicidi e che le Forze di difesa e sicurezza maliane abbiano sventato attacchi terroristici pianificati che avrebbero dovuto venire compiuti nella capitale Bamako alla vigilia della festa di Tabaski.