A375 – STORIE, FRIULI: UOMINI E LAVORO, IL MITO DI GIACOMO CECONI, «SELF MADE MAN» DEL XIX SECOLO. «Partì da Vito d’Asio con la polenta in saccoccia e quando tornò si comprò le montagne…»: celebrato al Fogolâr Furlan di Roma il conte Giacomo Ceconi, nato poverissimo nel XIX secolo tra le montagne dell’alta Val D’Arzino ma divenuto poi un gigante dell’imprenditoria delle costruzione al punto da accedere alla corte di Francesco Giuseppe.
Manovale semianalfabeta dunque, ma estremamente intelligente e dotato di una fortissima intraprendenza. Cecon divenne dapprima muratore, poi, attraverso il duro lavoro e una serie di successi nel settore delle costruzioni, un imprenditore di livello del suo ramo che si aggiudicò sempre più appalti, più grandi in dimensioni, rendimento e complessità. Ponti, gallerie, strade, edifici, realizzò opere in molte parti dell’Impero e chiamò a lavorare dal suo paesino sperduto in montagna gli uomini che vi erano rimasti.
La storia di quest’uomo fattosi da sé attraverso il sacrificio, il lavoro, l’ingegno e una buona dose di scaltrezza, è stata raccontata nei minimi particolari dall’attuale sindaco di Vito d’Asio, PIETRO GEROMETTA, nel corso di un incontro conviviale che ha avuto luogo giovedì 8 ottobre 2021 presso il Fogolâr Furlan di Roma; introduce FRANCESCO PITTONI, presidente del Fogolâr Furlan di Roma.