A334 – MISTERI ITALIANI, CASO MORO: PISTE D’INDAGINE TRA PASSATO E PRESENTE. L’iniziativa è stata promossa dalla Fondazione Bettino Craxi nell’anniversario dell’assassinio del presidente della Democrazia cristiana al fine di rileggere quella ancora oscura pagina di storia della Repubblica, approfondendola alla luce dei nuovi elementi emersi anche grazie al lavoro svolto dalla Commissione parlamentare d’inchiesta presieduta dall’onorevole Giuseppe Fioroni

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A334 – MISTERI ITALIANI, CASO MORO: PISTE D’INDAGINE TRA PASSATO E PRESENTE. L’iniziativa è stata promossa dalla Fondazione Bettino Craxi nell’anniversario dell’assassinio del presidente della Democrazia cristiana al fine di rileggere quella ancora oscura pagina di storia della Repubblica, approfondendola alla luce dei nuovi elementi emersi anche grazie al lavoro svolto dalla Commissione parlamentare d’inchiesta presieduta dall’onorevole Giuseppe Fioroni.

Il webinar ha avuto luogo nel pomeriggio di lunedì 24 maggio 2021 e ha visto la partecipazione di  MARGHERITA BONIVER (già parlamentare socialista e sottosegretario agli Affari esteri, attualmente presidente della Fondazione Craxi), FABRIZIO CICCHITTO (parlamentare socialista ai tempi dei cinquantacinque giorni del sequestro Moro), MIGUEL GOTOR (docente, storico e già parlamentare del Partito Democratico, autore di numerosi saggi sul caso Moro) e UMBERTO RANIERI (già parlamentare del Partito Democratico e sottosegretario agli Affari esteri). Purtroppo non hanno potuto partecipare al dibattito né Enzo Scotti (parlamentare democristiano che ricoprì la carica di ministro dell’Interno) e neppure Giuseppe Fioroni (già parlamentare democristiano, poi del Partito Democratico, presidente dell’ultima Commissione parlamentare Moro).

16 marzo 1978, Roma, via Mario Fani: il sequestro di Moro e l’assassinio degli agenti  sua scorta danno il via a cinquantacinque giorni nel corso dei quali tutto viene messo in discussione. Mentre il presidente della Dc, costretto dai terroristi delle Brigate rosse nella «prigione del popolo» cerca di salvarsi la vita, all’esterno si assiste a una divisione delle forze politiche. Lo scontro verte anche su valori, coscienza umanitaria e rigore formale, sui rapporti interni alle forze presenti in Parlamento e sugli equilibri internazionali.

Tra silenzi, omissioni, ambiguità e scelte coraggiose si consuma il dramma di uomo. ma, cosa davvero mosse gli autori materiali dell’operazione Moro? Quale fu la vera posta in gioco? Cosa determinò, proprio nel mentre si aprivano degli spiragli, l’assassinio dello statista democristiano? Cosa animò le segreterie politiche e, fuori da esse, quei centri di potere spesso al di fuori del controllo della Repubblica?

C’è stata una sostanziale concordanza nel ricondurre la vicenda (strage di via Fani, sequestro di Aldo Moro e suo successivo assassinio) a una dimensione mediorientale, mentre la discussione ha solamente sfiorato i controversi aspetti relativi alle presunte o acclarate (per la verità più acclarate che presunte, almeno nel loro concreto verificarsi) zone grigie del caso.