A 317 – AFGHANISTAN, RITIRO DELLA NATO: L’ARMATA SE NE VA, MA LASCIA DIETRO DI SÉ NUMEROSE INCOGNITE RIGUARDO AL FUTURO DEL PAESE. A insidertrend.it parla il generale GIORGIO BATTISTI, ufficiale alpino in ausiliaria già più volte comandante in ISAF in Afghanistan e, attualmente, responsabile del Dipartimento militare del Comitato atlantico italiano, organismo istituzionalmente riconosciuto dal Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale.

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A 317 – AFGHANISTAN, RITIRO DELLA NATO: L’ARMATA SE NE VA, MA LASCIA DIETRO DI SÉ NUMEROSE INCOGNITE RIGUARDO AL FUTURO DEL PAESE. A insidertrend.it parla il generale GIORGIO BATTISTI, ufficiale alpino in ausiliaria già più volte comandante in ISAF in Afghanistan e, attualmente, responsabile del Dipartimento militare del Comitato atlantico italiano, organismo istituzionalmente riconosciuto dal Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale.

Alla fine, dopo venti anni di presenza militare costata centinaia di morti e un sacco di soldi, i militari della forza di pace e stabilizzazione abbandona il martoriato Paese centro asiatico dove era stata inviata venti anni fa dopo la sconfitta dei talebani del mullah Omar. Era nell’aria da tempo, poiché a Washington già prima di Trump erano state rinvenute altre priorità, sia sul piano interno che internazionale (i cinesi, il Pacifico e la Russia).

Ora è molto probabile che a Kabul si riapra un pericoloso buco nero. Infine il ritiro della NATO, l’operazione militare più pericolosa in questo genere di missione: ne abbiamo discusso con il generale Giorgio Battisti, che ha comandato in ISAF a partire dal 2001.

Nell’intervista rilasciata a insidertrend.it il generale alpino Giorgio Battisti (già comandante a vari livelli nell’ISAF e attualmente responsabile del Dipartimento militare del Comitato atlantico italiano) illustra nel dettaglio le dinamiche che hanno portato a questa situazione, oltreché le, purtroppo non rosee, prospettive.