A273 – TERRORISMO JIHADISTA, STRAGE DI VIENNA: come cambia (se cambia) la strategia e le modalità di azione dei radicali islamisti in Occidente nell’era della pandemia. Il terrorista ucciso era un pregiudicato ventenne che aveva giurato fedeltà a ciò che rimane di Islamic State ed era un soggetto conosciuto ai servizi di intelligence. La situazione in Italia. Per il momento le autorità di sicurezza austriache non hanno fatto trapelare altre informazioni sui suoi contatti e sulla sua rete jihadista, si sa comunque che per la strage di ieri sera (quattro morti e ventidue feriti) la polizia ha fermato quattordici persone; insidertrend.it ha analizzato il problema con il professor MARIO GIRO, esponente della Comunità di Sant’Egidio e già viceministro degli Esteri

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A273 – TERRORISMO JIHADISTA, STRAGE DI VIENNA: come cambia (se cambia) la strategia e le modalità di azione dei radicali islamisti in Occidente nell’era della pandemia. Il terrorista ucciso era un pregiudicato ventenne che aveva giurato fedeltà a ciò che rimane di Islamic State ed era un soggetto conosciuto ai servizi di intelligence. La situazione in Italia.

Per il momento le autorità di sicurezza austriache non hanno fatto trapelare altre informazioni sui suoi contatti e sulla sua rete jihadista, si sa comunque che per la strage di ieri sera (quattro morti e ventidue feriti) la polizia ha fermato quattordici persone; insidertrend.it ha analizzato il problema con il professor MARIO GIRO, esponente della Comunità di Sant’Egidio e già viceministro degli Esteri

Nell’intervista con lui siamo partiti proprio da Charlie Hebdo, poiché a quell’altra strage, perpetrata nella redazione di un periodico satirico, si ricollegano i tragici fatti di sangue più recenti verificatisi in Francia e in Austria.

Tutto si lega assieme? C’è una regia dietro a questa recrudescenza della violenza islamista che si manifesta in una fase molto particolare della vita dell’Europa, quella critica della pandemia da Covid-19?

Il professor Giro ritiene di no, semmai siamo di fronte all’ennesima ripetizione di quel clima generatosi nell’ultimo decennio nel mondo musulmano, anch’esso in crisi, laddove nello scontro intra-sunnita la parte più estremista attraverso atti del genere cerca pretesti e fatti simbolici per ricavarne visibilità.