A034B6 – TERRORISMO E ANTITERRORISMO IN ITALIA: CONOSCERE CONTRASTARE, PREVENIRE. «Destinazione jihad: i foreign fighters d’Italia», Marco Minniti (11 giugno 2018)

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A034B6 – TERRORISMO E ANTITERRORISMO IN ITALIA: CONOSCERE CONTRASTARE, PREVENIRE. II Conferenza annuale dell’Osservatorio su radicalizzazione e terrorismo internazionale promossa dall’ISPI e dal Program on Extremism presso la George Washington University. Roma, Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria Sopra Minerva, 11 giugno 2018. «Destinazione jihad: i foreign fighters d’Italia», Rapporto dell’Osservatorio su radicalizzazione e terrorismo internazionale e presentazione del numero monografico speciale della rivista “Gnosis” dell’AISI sulla prevenzione della radicalizzazione. Intervento di Marco Minniti (già ministro dell’Interno). Politica estera e intelligence. Islamic State e al-Qaeda, un rapporto di cooperazione/competizione ancora non risolto: le differenze strutturali tra le due organizzazioni jihadiste. Il livello della minaccia e le sue possibili manifestazioni; foreign fighters: le cifre relative al fenomeno. Intelligence europea o intelligence nazionali? Nord Africa, Libia: arrivo di foreign fighters da Raqqa e Mosul; Tunisia, paese strategico riguardo ai flussi migratori e il terrorismo internazionale, dunque è necessaria la sua stabilizzazione e una stretta collaborazione. “Lupi solitari”; web; risposta al terrorismo islamista nei termini della prevenzione e del contrasto della minaccia, il livello italiano: mantenimento della socialità e della vivibilità del territorio, sfida a una democrazia e, allo stesso tempo, mantenimento della competitività economica; messa in discussione dei principi alla base della società democratica? Ma, una società chiusa non si trasformerebbe nel suo opposto? I rischi derivanti dall’assunzione di misure eccezionali di chiusura. 2017: annus horribilis; “lupi solitari”: le organizzazioni jihadiste (come Islamic State) non ne conoscono il numero, però ne strumentalizzano le azioni (come gli attentati suicidi lanciando autoveicoli sulla folla) rivendicandone gli attentati a posteriori. Si tratta dell’imposizione dell’egemonia dei metodi di natura terroristica, che riprende i principi della teoria elaborata da al-Adnani nella sua “dichiarazione d’intenti sul terrorismo internazionale”. Attività di prevenzione: rimpatrio per ragioni di sicurezza nazionale (intervento durante un processo di radicalizzazione, ma prima che si avvii una progettualità terroristica) e rapporti con i  paesi di origine dei soggetti implicati in vicende di terrorismo; le questioni religiose. Delicatezza della materia a causa dei rischi di interpretazione dell’intervento statale. Il patto con l’islam italiano firmato da sunniti e sciiti che consente l’identificazione degli imam, i sermoni in lingua italiana, la notorietà dei flussi di finanziamento di moschee e centri culturali islamici (sia provenienti dall’Italia sia dall’estero), eccetera.