ARABIA SAUDITA, data center e semiconduttori. Riyadh vicina all’accordo sui chip con gli americani

C’è grande richiesta di questi prodotti e da Washington vengono aperte le porte alla collaborazione con gli Stati del Golfo, un veicolo, quello del sostegno allo sviluppo di capacità informatiche avanzate delle petromonarchie che cementa le relazioni strategiche tra alleati

Riyadh, 10 ottobre 2025 –  Si saldano dunque ulteriormente i legami tra i sauditi e gli Stati Uniti d’America, una storica alleanza strategica cementata oggi dalle relazioni commerciali aventi a oggetto l’esportazione di chip semiconduttori da parte delle società americane nel Regno degli al-Saud, un mercato nel quale questi prodotti sono molto richiesti. Il potenziale accordo segna un’altra pietra miliare in un anno in cui i legami bilaterali tra Washington e Riad erano andati intensificandosi. Il presidente statunitense Donald Trump ha scelto ancora una volta l’Arabia Saudita quale sua prima destinazione all’estero a seguito del proprio insediamento alla Casa Bianca, replicando la scelta all’inizio del suo primo mandato, un viaggio che ha comunque incluso anche visite ufficiali tappe in Qatar e negli Emirati Arabi Uniti.

WASHINGTON E RIYADH: L’ALLEANZA STRATEGICA SI CONSOLIDA ANCHE SUI CHIP

I negoziati avviati allo scopo di definire in quadro normativo per l’esportazione di chip sono in corso da mesi, quindi questo accordo viene ritenuto parte di un più ampio sforzo di Washington profuso ai fini dell’spansione delle partnership in campo tecnologico, supportando al contempo l’ambizione dei auditi di divenire leader regionali (e globali) nel settore dell’intelligenza artificiale. La società saudita attiva nello specifico settore, la Humain, di recente costituzione, ha inaugurato i suoi primi data center nel Regno all’inizio di quest’anno e prevede di renderli operativi all’inizio del prossimo ricorrendo all’uso di semiconduttori importati dagli Stati Uniti. Il quotidiano finanziario newyorchese “Wall Street Journal” ha recentemente riferito che i chip semiconduttori verrebbero utilizzati nei data center allo scopo di «addestrare modelli di intelligenza artificiale», di risulta, questi prodotti costituiscono una componente fondamentale nei piani elaborati dall’amministrazione Trump riguardo all’esportazione della tecnologia americana nel mondo.

LE PETROMONARCHIE SVILUPPANO CAPACITÀ INFORMATICHE AVANZATE

Durante la recente visita del presidente statunitense nel Golfo, sia l’Arabia Saudita che gli Emirati Arabi Uniti hanno raggiunto accordi commerciali con Nvidia, Advanced Micro Devices (AMD) e Qualcomm, aspetto che evidenzia l’interesse delle locali petromonarchie allo sviluppo di capacità informatiche avanzate. Tuttavia – riferisce sempre il quotidiano finanziario americano -, a Washington persistono preoccupazioni riguardo al possibile accesso cinese ai chip prodotti negli Stati Uniti e alla possibilità di aggirare i controlli sulle esportazioni e le misure di sicurezza. Permane inoltre un cattivo clima a causa del malcontento ingenerato dal blocco dell’accordo tra Nvidia e gli Emirati Arabi Uniti. Allo specifico riguardo, mercoledì scorso “Bloomberg News” ha reso noto che il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti d’America ha concesso licenze di esportazione a Nvidia allo scopo di approvare miliardi di dollari di vendite di chip negli Emirati Arabi Uniti, un evidente segnale dell’approvazione dell’operazione.

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