ARTE, esposizioni. Daniele Radini Tedeschi dirige NullPunkt: dal punto zero della cultura alla funzione umanistica dell’arte

La mostra d’arte contemporanea è stata allestita presso l’università eCampus di Roma e permarrà aperta al pubblico fino al 24 ottobre prossimo

Roma, 11 ottobre 2025 – Inaugurata il 24 settembre scorso e aperta al pubblico fino al prossimo 24 ottobre presso l’Università eCampus di Roma, la mostra “Nullpunkt”, ideata dal critico d’arte Daniele Radini Tedeschi con il contributo teorico di Anselm Jappe, è un’esposizione che riflette sul punto zero dell’arte contemporanea, tra crisi e rinascita, riunendo maestri internazionali e giovani talenti. La presentazione ufficiale dell’evento ha avuto luogo nel pomeriggio di ieri.

Daniele Radini Tedeschi

 

NULLPUNKT: LA SOGLIA SIMBOLICA

Si tratta di un progetto è ideato e curato dal conte Daniele Radini Tedeschi, critico d’arte di rilievo internazionale, conosciuto nel mondo dell’arte per aver diretto otto padiglioni alla Biennale di Venezia di vari Paesi dell’America Latina, oltreché volto noto della televisione in quanto partecipante al programma della Rai “Applausi”. A supportare il percorso teorico della mostra vi è il prezioso contributo apportato dal filosofo e docente di estetica Anselm Jappe, dell’Accademia di Belle Arti di Roma. La rassegna è stata resa possibile grazie al sostegno fornito dall’Università eCampus e al coordinamento di Rita Neri, con il contributo di Donatella Sinapi. Cosa significa Nullpunkt? Il titolo della mostra, termine tratto dalla lingua tedesca, significa «punto zero», dunque una soglia simbolica, un momento di sospensione dal quale può generarsi un nuovo inizio.

LA RICERCA DEL CONTRASTO

Nullpunkt rappresenta infatti la necessità di ripartire recuperando valori essenziali in un’epoca segnata da crisi culturale e trasformazioni sociali. E in questa visione l’arte si pone come strumento di resistenza in grado di preservare sensibilità, tecniche e modalità espressive che, altrimenti, rischierebbero di perdersi nel rumore del presente. Come per altro sottolinea lo stesso Jappe, i protagonisti della mostra «condividono l’adesione a un’estetica della misura e della consapevolezza». Essi lavorano lentamente, padroneggiano con rigore le tecniche apprese e osservano il mondo con attenzione profonda. Insomma, si tratta di una forma di «arte della modestia», che contrasta con i linguaggi dominanti del gigantismo visivo e dell’autoreferenzialità digitale.

MISTERO, CONOSCENZA E SEDUZIONE

Ad avviso di Radini Tedeschi «il messaggio da comunicare è che l’esposizione riflette un tempo complesso, segnato da disorientamento e incertezza, nel quale l’arte autentica si manifesta proprio come risposta al caos. Nell’attuale scenario dominato da immagini rapide e superficiali, Nullpunkt si propone di restituire all’immagine il suo significato simbolico e culturale, sottraendolo alla logica del consumo e del mi piace». Così intesa, l’arte torna dunque a essere un luogo di mistero, conoscenza e seduzione. In mostra all’Università eCampus Roma, accanto a tre nomi consolidati del modernismo già presenti alla Biennale di Venezia, cioè Peter Nussbaum, Nino Perrone, Nicola Pica, si confrontano numerosi giovani artisti provenienti da accademie italiane. Tra questi si segnalano Shohreh Bayatipour, Francesca Biancalana, Flavio D’Agate, Elisa Fabbri, Maria Ginzburg, Elena Griscioli, Michela Lambraia, Stefan Loata, Aurora Macella, Giulio Martellotti, Annalinda Maso, Beatrice Pellegrini, Ilaria Racca e Alice Sortino. Un gruppo su cui, con lungimiranza, si scommette per il futuro della scena artistica contemporanea.

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