Roma, 7 ottobre 2025 – “Il fascino di un paese straordinario”, di Gianni Gagliardo, è anche un viaggio attraverso il genio italico, un aspetto conosciuto che tuttavia continua a sorprendere egualmente. Un percorso lungo il quale il lettore viene guidato da persone (appunto, i geni del Made in Italy) in questo universo fatto di storie e di cose, come ad esempio il gelato (che, in fondo è anch’esso un simbolo di questo paese), ma anche di luoghi, quali i monti il mare e le terre
MADE IN ITALY: EVOCAZIONE E PERCEZIONE
Made in Italy, si è detto. Certo, ma in riferimento a molto di più di una stampigliatura apposta sopra un’etichetta, che tutti nel mondo potrebbero fare. Infatti – sostiene l’autore del volume, corroborato dalle parole degli altri intervenuti al convegno di presentazione al Senato -, poiché nel caso italiano la riconducibilità a un luogo evoca la tempo stesso un complesso di sensazioni e atmosfere, questo per la ragione che dietro al prodotto commercializzato sui mercati esteri risiedono radicati valori e forti sentimenti, elementi tutti che fanno la differenza, in quanto rapiscono l’immaginazione e, di risulta, suscitano il desiderio di chi ne viene captato prima ancora che dal consumo, dalla percezione del bene.
UN’ECONOMIA DEL FARE
«Una economia – prosegue Gagliardo – che deriva dalle cose che gli italiani sanno fare. Una italianità che si respira, un modello che in molti tentano di imitare». Nell’èra della comunicazione il momento della percezione risulta di fondamentale importanza. Ecco dunque i punti di forza: buon vivere, cibo, vini, benessere, natura, arti, design, moda, arredamento, tecnologia, insomma: tutti gli ingredienti del buon vivere. Elementi che si traducono in reddito, con la genialità che si distingue, poiché soltanto in Italia si sarebbe potuto inventare lo scooter Vespa o la Ferrari. Un’Italia che è come la mamma: a volte se ne parla magari male, pero guai a chi la tocca!
IL FUTURO E LE SUE INCOGNITE
Ma attenzione: esistono anche delle criticità. L’allarme concerne il futuro, con le sue molteplici incognite alle quali l’Italia e i suoi figli dovranno fare fronte. Ad esempio, l’inesorabile de-industrializzazione del Paese, aspetto sottolineato da Luca Cordero Di Montezemolo, che ha esortato la classe dirigente, ma anche i cittadini, a porre al centro il domani attraverso una profonda riflessione sul futuro.
A750 – IMPRESE, LIBRI: IL FASCINO DI UN PAESE. Presentato al Senato della Repubblica il volume di Gianni Gagliardo, un sintetico ma efficace manuale dei successi (di) italiani in Italia e nel mondo Un libro che l’autore, originario delle Langhe e tra i principali produttori di Barolo (oltreché presidente dell’Accademia del Barolo), dedica a tutti quei suoi concittadini che parlano male del loro paese.
Egli lo fa con spirito di fratellanza e nell’intento di stimolare un diverso approccio, facendo leva su un punto di forza che è immagine evocativa al tempo stesso, quel made in Italy che funziona anche nell’era del capitalismo digitale che ha mutato repentinamente metodi di produzione e di distribuzione, poiché, egli non a torto afferma: «Il vino non lo fa un algoritmo…». All’evento, che ha avuto luogo il giorno 7 ottobre 2025 presso la Sala degli Atti parlamentari della Biblioteca Giovanni Spadolini e che è stato introdotto e moderato da ANTONIO CIRO PREZIOSI (giornalista e saggista), oltre a GIANNI GAGLIARDO (imprenditore, tra i principali produttori di Barolo e presidente dell’Accademia del Barolo) hanno preso parte anche FRANCESCO BOCCIA (senatore della Repubblica e artefice dell’iniziativa), GIANNI LETTA (giornalista e politico, già sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri) e LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO (imprenditore, dirigente d’azienda e politico italiano).
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- A750 – IMPRESE, LIBRI: IL FASCINO DI UN PAESE. Presentato al Senato della Repubblica il volume di Gianni Gagliardo, un sintetico ma efficace manuale dei sucessi (di) italiani in Italia e nel mondo Un libro che l’autore, originario delle Langhe e tra i principali produttori di Barolo (oltreché presidente dell’Accademia del Barolo), dedica a tutti quei suoi concittadini che parlano male del loro paese. Egli lo fa con spirito di fratellanza e nell’intento di stimolare un diverso approccio, facendo leva su un punto di forza che è immagine evocativa al tempo stesso, quel made in Italy che funziona anche nell’era del capitalismo digitale che ha mutato repentinamente metodi di produzione e di distribuzione, poiché, egli non a torto afferma: «Il vino non lo fa un algoritmo…». All’evento, che ha avuto luogo il giorno 7 ottobre 2025 presso la Sala degli Atti parlamentari della Biblioteca Giovanni Spadolini e che è stato introdotto e moderato da ANTONIO CIRO PREZIOSI (giornalista e saggista), oltre a GIANNI GAGLIARDO (imprenditore, tra i principali produttori di Barolo e presidente dell’Accademia del Barolo) hanno preso parte anche FRANCESCO BOCCIA (senatore della Repubblica e artefice dell’iniziativa), GIANNI LETTA (giornalista e politico, già sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri) e LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO (imprenditore, dirigente d’azienda e politico italiano)