Varsavia, 2 ottobre 2025 – Nel corso della sua prima giornata della visita ufficiale il generale Portolano è stato ricevuto a Varsavia dal suo omologo polacco, col quale ha avuto modo di confrontarsi sul processo di trasformazione, di adattamento e sulla prontezza dei rispettivi strumenti militari alla luce dei nuovi scenari e delle attuali sfide e minacce. In particolare, si sono scambiati i reciproci punti di vista sullo spazio geopolitico e geostrategico, soffermandosi sulla regione artica, il fianco orientale dell’Alleanza, i Balcani occidentali, il Medio Oriente e il Nord Africa. Al riguardo va rilevato che le forze armate italiane e quelle polacche cooperano in vari teatri operativi, quali il Kosovo, la Bosnia, il Libano, l’Iraq e la Somalia.

SOSTEGNO ALL’UCRAINA
I due alti ufficiali hanno anche affrontato il tema del supporto all’Ucraina nei termini delle cessioni di sistemi d’arma e munizionamento, nonché di addestramento finalizzato alla rigenerazione delle forze armate ucraine. Inoltre, sono stati affrontati i temi relativi agli impegni assunti dai rispettivi Stati nell’ambito della NATO riguardo alle spese in bilancio e i conseguenti obiettivi capacitivi fissati dell’Alleanza relativamente al main battle tank (carro armato), l’armoured infantry combat system (veicolo corazzato da combattimento per la fanteria), l’air defense, gli assetti marittimi di superficie e underwater, cyber e spettro elettromagnetico, Unmanned Aerial Vehicle (UAV) e Counter-UAV, comunicazioni satellitari e campi di applicazione dell’intelligenza artificiale. In tale quadro, i due capi di stato maggiore hanno fatto riferimento anche alle opportunità offerte dal fondo Security Action For Europe (SAFE) dell’Unione europea.
COOPERAZIONE INDUSTRIALE
Invece, nel campo della cooperazione industriale il confronto verteva sulle iniziative in tutti i domini e dimensioni, inclusa quella subacquea, non come semplici progetti di procurement, bensì quali vere e proprie forme di cooperazione strategica tra i due paesi. In particolare, sono state esplorate le possibilità offerte dagli accordi government-to-government (G2G), quali opportunità di trasferimento di know how tecnologico, coinvolgimento delle aziende della Difesa e dell’incremento dell’interoperabilità. In tale quadro, i due vertici hanno affrontato i rapporti con le rispettive industrie del settore e il necessario incremento delle capacità produttive, come elemento fondamentale della deterrenza.

CAPITOLO F-35
Quale ulteriore ambito di cooperazione, il generale Portolano ha posto in evidenza le possibilità offerte dallo stabilimento Final Assembly Check Out (FACO) Maintenance, Repair, Overhaul and Upgrade (MRO&U) di Cameri per l’assemblaggio e la manutenzione dei velivoli F-35 acquisiti dalla Polonia, offrendo la possibilità di ricorrere alle capacità addestrative della costituenda Pilot Training School dell’Aeronautica militare italiana a Trapani per i piloti di F-35. Il Capo di Stato Maggiore della Difesa italiano ha quindi deposto una corona alla tomba del Milite Ignoto polacco e, in seguito, si è incontrato con l’Ambasciatore italiano a Varsavia, Luca Franchetti Pardo, e con il personale della sede diplomatica.
I MILITARI ITALIANI MORTI NELLO STALAG 344
Nel secondo giorno di visita, presso la cattedrale di campo delle forze armate polacche (Katedra Polowa Wojska Polskiego), Portolano ha preso parte alla solenne cerimonia, officiata dal Nunzio Apostolico in Polonia monsignor Antonio Guido Filippazzi e dal vescovo ordinario delle forze armate polacche S.E. Wieslaw Lechowicz, in onore di trentuno militari italiani internati nello Stalag 344 durante la Seconda guerra mondiale, le cui spoglie, rinvenute nei pressi della capitale polacca dopo lunghe ricerche, verranno tumulate nel cimitero di Bielany. Con un commosso omaggio, il generale italiano si è rivolto alle famiglie dei caduti, in particolar modo a quelle presenti, ricordando loro che «la Difesa non lascia mai nessuno indietro», aggiungendo che «a distanza di oltre ottant’anni questi soldati italiani potranno venire finalmente riconosciuti, ricordati e onorati, mentre le spoglie di altri ventinove, rinvenute nel medesimo sito, verranno riportate in Italia».


