SALUTE, caregiver familiari. Per l’europarlamentare Marco Tarquinio «il riconoscimento è una priorità non più rinviabile»

Un recente pronunciamento della Corte di Giustizia dell’Unione europea (11 settembre 2025 - C-38/24) ha stabilito che i caregiver, pur non essendo disabili, debbano venire considerati titolari di tutele soggettive sul lavoro, rafforzando la così necessità di un intervento legislativo nazionale

Bruxelles, 26 settembre 2025 – L’europarlamentare Marco Tarquinio ha incontrato a Bruxelles la Rete dei caregiver familiari Comma 255, realtà associativa che da anni si batte per il riconoscimento giuridico e sociale del caregiver familiare.

RICONOSCIMENTO DEI CAREGIVER FAMILIARE

«Il caregiver familiare non è un volontario né un professionista retribuito – ha dichiarato al riguardo l’europarlamentare -, ma una figura insostituibile che si prende cura a tempo pieno di un congiunto con disabilità grave, rinunciando spesso a lavoro, salute, vita sociale e autonomia economica. È tempo che lo Stato italiano riconosca concretamente questo impegno». I caregiver chiedono diritti chiari: un’indennità mensile per garantire autonomia economica, maggiore flessibilità lavorativa e una distinzione netta tra il loro ruolo, quello della persona con disabilità e quello dei professionisti dell’assistenza.

LA PRONUZIA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA

Un recente pronunciamento della Corte di Giustizia dell’Unione europea (11 settembre 2025 – C-38/24) ha stabilito che i caregiver, pur non essendo disabili, devono essere considerati titolari di tutele soggettive sul lavoro, rafforzando la necessità di un intervento legislativo nazionale. «Non possiamo più rimandare – sostiene Tarquinio –, è urgente dare riconoscimento e tutele adeguate ai caregiver familiari, perché il loro lavoro è un pilastro invisibile del nostro welfare e della nostra società».

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